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Ospedale di Anzio, storie di ordinari disservizi: due giorni di fila per non fare i prelievi

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ospedale Anzio

Sanità sempre più nel caos nel Lazio. E Anzio è un esempio lampante. Come al padiglione Faina, dove tra ieri e oggi, al cup, ci sono stati numerosi disservizi che hanno procurato non pochi problemi ai cittadini. Chi si è recato ieri dalle 10.30 in poi agli sportelli per avere le etichette necessarie al prelievo del giorno – senza le quali non è possibile essere sottoposti a intervento chirurgico – ha fatto dei viaggi a vuoto.

L’unica cosa che hanno ottenuto, infatti, dopo aver aspettato oltre due ore, sono state le risposte che ci riferiscono essere state espresse in modo seccato e sgarbato dalle operatrici. Personale che, solo dopo varie insistenze degli utenti, ha risposto che i computer erano bloccati e che in due ore erano riuscite a fare le etichette dei prelievi per una sola persona. Così i prelievi previsti sono saltati.

Riprova, sarai più (s)fortunato

Gli utenti hanno tentato di nuovo oggi, ma dopo circa tre ore e mezza hanno ricevuto altre risposte negative e sono state pochissime le persone che hanno ricevuto le etichette. Un anziano ha addirittura ricevuto un rimprovero per aver chiesto un’informazione allo sportello. «I cittadini sono stati costretti ad elemosinare un loro diritto – ci racconta un utente – è assurdo che nel 2023 il sistema sanitario pubblico non sia in grado di fornire gli strumenti necessari per il diritto alla salute dei cittadini e abbia come “front office” persone scortesi che hanno risposto male a un anziano. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno: molti cittadini volevano rinunciare all’intervento e rivolgersi alla sanità privata». Un’altra utente riferisce «Si sono occupati prima delle richieste dei medici rispetto alle persone in fila. Se non conosci non vai avanti».

Alcuni dei pazienti riproveranno domani, altri invece hanno giù detto che si rivolgeranno a strutture private, per evitare di dover rifare tutta la trafila, attendendo ore e magari tornare a casa senza aver concluso nulla un’altra volta.

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