Home » Cronaca Latina » Regione Lazio apre 10 nuove case famiglia per disabili: Tra le sedi scelta anche Latina

Regione Lazio apre 10 nuove case famiglia per disabili: Tra le sedi scelta anche Latina

Pubblicato il

Dieci nuove case famiglia per persone disabili entreranno in funzione entro il 1° settembre 2016: lo ha stabilito la Regione Lazio approvando un finanziamento di 2,8 milioni di euro e dando il via libera oggi in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, alle linee guida per l’utilizzazione dei contributi da parte dei distretti socio-assistenziali del Lazio.

Le strutture, destinate all’accoglienza, al mantenimento e all’assistenza residenziale dei disabili, saranno distribuite su tutto il territorio regionale: tre nel comune di Roma e una per ogni Asl delle province, ovvero RM F (Civitavecchia), RM G (Tivoli), RM H (Albano Laziale), Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. A ogni casa famiglia verranno destinati 280mila euro per la fase di start up e per il primo anno di funzionamento: i distretti, per ricevere il contributo regionale, dovranno impegnarsi a mantenere attive le strutture anche quando il finanziamento sarà esaurito.
A partire dalla pubblicazione delle linee guida sul Bollettino regionale, le strutture da aprire dovranno essere individuate entro 90 giorni: a quel punto ci saranno sei mesi di tempo per garantire l’avvio del servizio di accoglienza, che dovrà essere assicurato tassativamente entro il 1° settembre del prossimo anno.

“Questo è il nostro modo di celebrare la Giornata delle persone con disabilità, al di là della retorica”, dichiara l’Assessore regionale alle Politiche sociali, Rita Visini, per la quale “l’apertura di queste 10 case famiglia è un segnale della concretezza con cui la Regione Lazio sta portando avanti le proprie politiche sociali sul territorio, investendo specialmente sui servizi destinati alle persone più fragili”.

Per l’assessore “queste strutture sono una risposta vera ai bisogni di accoglienza, di assistenza e di inclusione sociale, culturale, formativa e lavorativa delle persone adulte con disabilità, nonché all’esigenza di supporto alle responsabilità assistenziali delle famiglie: queste persone rischiano sempre di più l’emarginazione e le istituzioni hanno il dovere di dare un riconoscimento pieno dei loro diritti”.

Impostazioni privacy