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POLITICHE SOCIALI IN REGIONE

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Nuovo ciclo di audizioni della commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, presieduta da Maurizio Perazzolo (Lista Polverini) sulla proposta di legge n. 226 d’iniziativa della Giunta regionale, concernente il “Sistema integrato degli interventi, dei servizi e delle prestazioni sociali per la persona e la famiglia nella Regione Lazio”. Presenti l’assessore al ramo, Aldo Forte, e i consiglieri D’Aguanno (Pdl), D’Annibale (Pd) e Tedeschi (Idv). Coldiretti (rappresentata da Gianluigi Terenzi) ha apprezzato l’impianto generale della proposta di legge, riservandosi di intervenire in sede di definizione delle misure attuative e organizzative. Particolare attenzione è stata posta nella salvaguardia di strutture socio-sanitarie di riferimento per i piccoli comuni agricoli, spesso mal collegati agli ospedali capofila di ciascuna macroarea individuata dal nuovo Piano. Proprio la divisione del territorio laziale in macroaree è il limite più evidente della 226 per il Forum della fattorie sociali (rappresentato da Tiziana Biondini), che ha rivendicato l’importanza di politiche innovative su base territoriale, partendo dal riuscito esperimento dell’agricoltura sociale a Roma e provincia. Il Focus “Casa dei diritti sociali” (rappresentato da Giulio E. Russo) ha denunciato un ruolo residuale percepito nei confronti del volontariato e del terzo settore e ha proposto una serie di modifiche terminologiche ai primi articoli della proposta normativa. Benilde Mauri dell’Agob (Associazione Genitori Oncologia Pediatrica) ha spiegato come il Lazio sia un riferimento nazionale e internazionale per le famiglie di bambini colpiti da tumori, chiedendo che questa specificità regionale venga tenuta in considerazione nell’attuazione delle politiche socio-sanitarie. L’associazione So.Spe. Solidarietà e Speranza, presente all’incontro, ha annunciato l’invio di una relazione dettagliata con osservazioni rispetto ai contenuti della proposta di legge della Giunta.

“Nella seduta abbiamo richiesto l’esame delle quattro proposte di legge in materia diasili nido, al fine di giungere alla stesura di un testo congiunto. Questo nonostante il provvedimento inserito in assestamento di bilancio sui parametri degliasili nido, e convinti che l’educazione dei più piccoli non può essere materia su cui portare lo scontro politico. Incurante di tutte le valutazioni il Presidente Perrazzolo ha voluto invece mettere ai voti un testo base”, hanno dichiarato i consiglieri di opposizione Anna Maria Tedeschi (IdV), Tonino D’Annibale (Pd) e Luigi Nieri (Sel).

“Ovviamente è passato a maggioranza il testo base di iniziativa dello stesso Perrazzolo. Questa esclusione a maggioranza delle tre proposte di legge dell’opposizione giunge nella seduta successiva a quella in cui solo grazie alla partecipazione ed al voto costruttivo dell’opposizione la IX Commissione ha potuto approvare il Piano Triennale delle Politiche Giovanili, pena la perdita di ingenti finanziamenti governativi per lo sviluppo dell’occupazione giovanile. Alla collaborazione amministrativa dettata da spirito di responsabilità dell’opposizione, richiesta dallo stesso Presidente per supplire alla incapacità ad amministrare di questa maggioranza, oggi si risponde sbattendo la porta in faccia in materia di asili nido. Asili che, a detta dello stesso Presidente in fase di presentazione della P. l. 74, devono essere “piccole imprese perché alla fine del mese due più due fa sempre quattro”. Ebbene, a queste affermazioni rispondiamo che i conti della ragioneria avrebbero dovuto impararli già anni fa gli esponenti governativi del centro-destra che oggi stanno massacrando con i loro tagli il welfare. Per nostro conto la ragioneria non ha nulla a che fare con l’infanzia, per i nostri figli non c’è prezzo, così come non ci saranno sconti in Commissione quando si passerà alla discussione del testo base della maggioranza.”

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