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Regione Lazio, chiesto Consiglio straordinario su crisi economica

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“Scriverò oggi stesso al presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, per anticipare la convocazione della seduta straordinaria dedicata allo stato di crisi che attraversa il sistema produttivo del Lazio”. Lo ha dichiarato Francesco Saponaro (Lista Polverini), al termine dell’audizione delle associazioni degli artigiani laziali in commissione Piccola e media impresa, commercio e artigianato.

Il Presidente della Commissione già ieri, durante la seduta del Consiglio,  aveva raccolto il numero di firme necessario per avanzare tale richiesta, andando ben oltre il quinto dei consiglieri previsto dal Regolamento. “La sottoscrizione di una sessantina di colleghi – ha detto Saponaro – dimostra che c’è grande sensibilità verso questa emergenza e che sia la maggioranza che la minoranza sono intenzionate ad agire in fretta per contrastare gli effetti di questa drammatica crisi”.

Tutti i consiglieri presenti oggi in commissione, infatti, si sono espressi per anticipare i tempi. La vicepresedente Annamaria Tedeschi (Idv) ha parlato di situazione difficile, resa ancor più grave “dall’atteggiamento di grosse aziende che hanno rastrellato liquidità sul territorio per poi fare grandi investimenti all’estero”. L’altra vicepresidente, Gina Cetrone (Pdl), ha sottolineato che “nonostante il deficit ereditato dal passato, l’attuale amministrazione sta lavorando bene per le imprese”. Giuseppe Parroncini (Pd) ha ribadito che bisogna agire con urgenza, con interventi già nella prossima finanziaria per mettere risorse sulle leggi regionali del settore e sui Piani di insediamento produttivo (Pip). Posizione condivisa da Mario Mei (Api), che però ha anche ricordato che “qualcosa è stato già fatto per le imprese, con l’approvazione della legge sullo Small Business Act, volta a snellire le procedure burocratiche”.

Per quanto riguarda l’audizione odierna, come era già accaduto in quelle precedenti con gli altri rappresentanti del mondo produttivo, anche gli artigiani laziali di Cna, Acai e Confartigianato hanno chiesto aiuto alle istituzioni per fronteggiare questo momento drammatico di crisi economica. Antonio Fainella, responsabile sindacale di Cna, ha parlato di “quadro devastante, in cui ogni giorno chiudono 7 negozi e con un calo del 20% degli occupati solo nel settore dell’edilizia. Ci saremmo aspettati segnali forti dalle istituzioni ma invece prendiamo atto che c’è una distanza enorme tra la situazione delle imprese e il dibattito politico: mentre le prime sono costrette a licenziare o addirittura a chiudere, qui si discute sul futuro dei monogruppi. Ben venga il consiglio straordinario – ha concluso Fainella – ma sarebbe inutile tra due o tre mesi, occorre farlo il prima possibile”. Lorenzo Caricchio, presidente Acai Lazio, ha aggiunto che la crisi è più grave di quanto emerga dai dati diffusi e lo ha spiegato con un esempio relativo al rapporto natalità/mortalità delle aziende. Secondo Caricchio, infatti, il rapporto è falsato dal fatto che molte nuove aziende o aperture di partite Iva, corrispondono a tanti lavoratori che sono stati licenziati da quelle che hanno chiuso e non sono stati riassorbiti dal mercato del lavoro. Anche Giuseppe Belli, vicepresidente Confartigianato Latina, ha denunciato numerosi casi di imprese in difficoltà e di chiusura dei crediti da parte delle banche.

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