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SANITA’ REGIONE LAZIO, LE CRITICHE DELL’IDV

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“L’effetto combinato del commissariamento straordinario e del suo affidamento a Renata Polverini è una gestione della sanità pubblica che non prevede partecipazione, non prevede ascolto, non prevede concertazione. Una gestione che quindi alimenta gli errori e le iniquità del sistema”. Lo hadichiarato Giulia Rodano,  Vice presidente della commissione sanità nella seduta del consiglio regionale, in apertura del convegno “Dentro i tagli alla sanità… restano le persone”, in corso a Roma.

“Le denunce quotidiane di disagi, di criticità, di peggioramento dei servizi e delle prestazioni della sanità pubblica del Lazio  – ha proseguito Rodano -non ci impongono più soltanto di analizzare la situazione, ma anche di avanzare proposte nuove e concrete per uscire dallo stallo: proposte che prevedano anche una radicale inversione di tendenza rispetto al passato. Il commissariamento straordinario della sanità pubblica del Lazio accusa limiti evidenti. Il commissariamento non risolve i problemi ma li aggrava, perché con i tagli lineari disposti dalla Polverini si distrugge la rete di servizi esistente e allo stesso tempo non viene mai posto l’obiettivo di sostituirla con un modello altrettanto credibile. Il commissariamento non consente di risparmiare, perché non è certo indebolendo le strutture pubbliche che si ottengono risorse in più: i tagli e il blocco delle assunzioni forse consentono alla Regione Lazio qualche apparente risparmio di cassa, ma rendono il sistema più iniquo, più inefficiente, più costoso per le famiglie e in ultima istanza anche per lo stesso Servizio Sanitario Nazionale. Proponiamo dunque di uscire dalla fase di commissariamento straordinario e di cambiare completamente il paradigma di governo della sanità pubblica: proponiamo di riportare al centro della mission del sistema la cura delle persone e di riformare il sistema pubblico partendo da una seria analisi del fabbisogno e dalla capacità di soddisfarlo da parte delle strutture pubbliche. Il sistema pubblico non va reso più povero ma più efficiente, attraverso un programma di razionalizzazioni e di investimenti al centro del quale dev’essere posto un piano sostenibile di assunzioni che rafforzi la sanità pubblica e che abbatta definitivamente le percentuali di precariato e di personale esternalizzato esistente negli ospedali, nelle Asl, nell’Ares 118”.“Il nuovo Governo  – ha concluso Rodano – è chiamato alla prova anche su questo: può costituire per la Regione Lazio l’attesa opportunità per affrancarsi dai diktat subiti in passato dal ministero dell’Economia e per rivendicare le ragioni e le potenzialità del welfare sanitario del Lazio”.

Durante il convegno è stato presentato un dossier sulle criticità che stanno emergendo dall’applicazione del piano di riorganizzazione. “Tagli lineari e indiscriminati di posti letto, di ospedali, di pronti soccorso delle nostre provincie. Sindaci e cittadini costretti a sperare nelle sentenze del TAR per veder riconosciuti dei diritti costituzionali. E per tutte le famiglie del Lazio, un aumento dei costi dei servizi sanitari e soprattutto tanti slogan della Giunta Polverini sui presunti risparmi – dichiarano dall’IDV – A quattordici mesi dalla sua emanazione, ecco le macerie lasciate dal decreto commissariale 80/2010 sulla sanità della nostra regione: l’esito inevitabile del combinato disposto tra commissariamento straordinario (che conferisce a Renata Polverini un’autorità indiscriminata mai mitigata da dibattiti in Consiglio Regionale o da concertazioni con le parti sociali) ed approccio ragionieristico della Giunta Polverini. Le scelte compiute non hanno generato un risparmio sul disavanzo, il cui rientro è determinato essenzialmente da maggiori entrate del Fondo Sanitario Nazionale. Nel frattempo, invece, è stata ridotta l’offerta sanitaria, è peggiorata la qualità delle prestazioni, sono aumentati sia l’inefficienza della sanità pubblica che i costi per le famiglie, si sono persi posti di lavoro e risorse in ambito sanitario (anche per le imprese più innovative, come testimoniato anche dall’ultimo rapporto della CNA di Roma). Nel dossier sono esposti alcuni di tanti esempi che provano l’incongruenza tra efficienza reclamizzata dal centrodestra e i risultati ottenuti. Si va dai pronto soccors odi Frascati e Marino alla riduzione dei posti letto dei grandi ospedali, i presunti “perni” delle 4 macroaree; dallo smembramento del 118 ai grandi profitti della sanità privata che sopperisce alle carenze; dall’aumento dei costi per la sanità per le famiglie alla fuga verso strutture fuori dalla Regione Lazio. Tanti esempi di come i tagli lineari e indiscriminati subiti dalla sanità pubblica del Lazio incidono sulla qualità della vita e sulla sicurezza di tanti cittadini”.

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