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Musei Vaticani ‘venduti’ in America: truffa da 550mila dollari

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Musei Vaticani, danneggiati due busti antichi

The Daily Wire, sito di informazione americano, ha reso nota una maxi truffa  con opere d’arte  che ha avuto una vittima eccellente: i Musei Vaticani. Le indagini hanno ricostruito il modus operandi di una società italiana che vendeva diritti di licenza su opere d’arte che si trovano all’interno dei Musei Vaticani, ma tutto senza che il Vaticano ne fosse informato.

I sospetti dell’avvocatessa americana

A dare l’avvio alle indagini è stata un’avvocatessa americana che aveva contattato la società italiana per chiedere, per conto di suoi clienti, di avere un preventivo sull’utilizzo di immagini degli interni del Vaticano. Volevano ottenere regolare licenza per utilizzare quelle immagini. Il preventivo non è tardato ad arrivare e la cifra richiesta ammontava a 550mila dollari.

Ma qualcosa non ha convito il legale che aveva formalizzato la richiesta per alcuni suoi clienti e per avere certezza che tutto fosse stato fatto secondo le regole ha chiesto le fosse inviata la documentazione che assicurava l’approvazione del Vaticano. La risposta è stata che era tutto a posto e che la società era in possesso dei documenti che, però, non le sono mai stati inviati. Quando poi l’avvocatessa s’è vista recapitare la richiesta del pagamento di oltre 80mila dollari, come condizione per ricevere i documenti che attestavano l’assenso del Vaticano, la truffa è risultata chiara.

Il vicedirettore dei Musei Vaticani era all’oscuro di tutto

Sulla vicenda è intervenuto poi il Daily Wire che ha chiesto al vicedirettore del Musei Vaticani se gli era stata richiesta l’autorizzazione per la vendita dei diritti sulle opere d’arte. Il diniego di monsignor Nicolini il raggiro è stato smascherato. Il vicedirettore dei Musei Vaticani ha chiarito che nel 2015 c’era stato un accordo con quella società italiana con il quale la Santa Sede aveva concesso  l’autorizzazione esclusiva per un unico servizio fotografico nella Cappella Sistina. La notizia, quella della maxitruffa digitale ai Musei Vaticani sembra sia arrivata anche all’orecchio del Sommo Pontefice che ha chiesto spiegazioni a monsignor Nicolini.

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