Quota 102 potrebbe rimpiazzare Quota 100. Ma c’è chi già parla di Quota 104. Per la riforma delle pensioni sono diverse le proposte al vaglio del Governo. Attualmente l’esecutivo sta valutando di porre fine a Quota 100, che non ha riscosso grande successo (meno della metà i fondi a disposizione utilizzare) e passare per Quota 102 nel 2022 e 104 nel 2023. Queste le anticipazioni dal documento programmatico di bilancio approvato ieri, che fa da schema finanziario per la stesura della legge di bilancio 2022.
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Quota 102, cos’è a cui pensa il governo
Quota 102 supererebbe l’attuale sistema pensionistico. E consentirebbe di andare in pensione con 38 anni di contributi e 64 anni d’età. Quindi, in totale, 102. E non più 100 come accadeva prima. Il tema è particolarmente difficile anche in considerazione del fatto che si registra una spaccatura nella maggioranza. La Lega non intende abbandonare questa misura di anticipo pensionistico fortemente voluta nel 2019. Gli altri partiti, invece, seguendo le raccomandazioni dell’Unione europea e OCSE, spingono per un risparmio sulla spesa previdenziale.
La proposta di quota 104
La proposta che sembra interessare Presidente del consiglio Mario Draghi è un passaggio transitorio a Quota 102, per un anno, e poi arrivare a Quota 104 per il successivo. In modo così da avere la possibilità di pensionamento a 64 anni con almeno 38 di contributi nel 2022 e a 66 anni, con gli stessi contributi nel 2023 . La modalità potrebbe essere limitata ai lavoratori che vanno in pensione con il sistema misto (retributivo+ contributivo) che sono ancora la maggioranza, in quanto per coloro che sono soggetti al sistema interamente contributivo ( in vigore dal 1995) questo pensionamento è già possibile (come previsto dalla famigerata Riforma Fornero).
