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Femminicidi in Italia nel 2023, i nomi delle donne uccise e le loro storie: l’ultima Giulia

Pubblicato il

20 Novembre 2023 - 10:16

Il 2023 è stato un anno segnato da un aumento preoccupante dei femminicidi in Italia, con numeri che continuano a crescere rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, fino al 22 ottobre sono state registrate 96 vittime donne, di cui 77 sono state uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, 49 hanno perso la vita per mano del partner o dell’ex partner. Il fenomeno dei femminicidi si manifesta in modo crudo e spietato, con donne che perdono la vita in vari contesti, tra le mura domestiche o per strada, con colpi di arma da fuoco, coltellate o altri atti di violenza estrema.

Femminicidi in Italia: ecco alcune drammatiche storie

All’inizio del 2023 a Pontedecimo, Giulia Donato, 23 anni, è stata uccisa dall’ex compagno, una guardia giurata, armato della sua pistola d’ordinanza. I due si erano lasciati da poco e l’uomo non accettava la fine della relazione. Martina Scialdone, 34 anni, è stata raggiunta da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno di 61 anni. I due si erano lasciati da circa un anno e l’uomo era ossessionato da lei.

Oriana Brunelli, 70 anni, è stata uccisa dall’ex amante di 80 anni, con tre colpi di pistola. I due avevano avuto una relazione clandestina che era finita da poco. Poi Teresa Di Tondo, 44 anni, è stata uccisa dal marito con diversi colpi di arma da taglio. I due avevano da poco avuto una discussione e l’uomo non ha accettato il confronto. Yana Malayko, 23 anni, è stata uccisa da un uomo 33enne con cui aveva avuto una relazione terminata a dicembre 2022. L’uomo non accettava la fine della relazione e l’ha uccisa a coltellate. Antonia Vacchelli, 86 anni, è stata strangolata a mani nude dal marito. I due erano sposati da oltre 60 anni e l’uomo era in preda a un raptus di gelosia.

I femminicidi sono un problema culturale in Italia?

Queste sono solo alcune delle storie tragiche che si ripetono in tutto il paese. Le donne vengono uccise per aver cercato di mettere fine a una relazione, per aver rifiutato il controllo e il possessivismo, o semplicemente perché hanno incrociato il cammino di uomini incapaci di accettare la fine di una relazione. Il fenomeno è allarmante e richiede una risposta sociale e giudiziaria adeguata, e soprattutto la promozione di una cultura che non tolleri la violenza di genere.

Il racconti di questi drammi per sensibilizzare gli italiani

Le storie delle vittime devono essere raccontate per sensibilizzare l’opinione pubblica e per spingere le istituzioni a prendere misure più efficaci nella prevenzione e nella protezione delle donne. In questo contesto, è importante sottolineare l’importanza della denuncia e del sostegno alle vittime, incoraggiando una società che non accetti più la normalizzazione della violenza di genere. Solo con un impegno collettivo possiamo sperare di porre fine a questa tragica epidemia che continua a mietere vite innocenti.

Le azioni per contrastare il femminicidio in Italia

Ecco alcune proposte concrete per contrastare il fenomeno dei femminicidi. È necessario promuovere una cultura della nonviolenza e del rispetto per le donne, a partire dalla scuola e dalla famiglia. Le istituzioni devono investire in programmi di formazione e sensibilizzazione rivolti a tutti i cittadini, con particolare attenzione ai giovani. È importante intervenire precocemente per prevenire la violenza di genere. Le istituzioni devono rafforzare i servizi di sostegno alle vittime e di prevenzione della violenza, anche attraverso la rete dei centri antiviolenza. È necessario garantire una giustizia.