Dopo due settimane in zona rossa e tre giorni di lockdown per Pasqua, il Lazio da martedì 30 marzo è in fascia arancione. La Regione, con un Rt in calo (dall’ultimo monitoraggio si è attestato a 0.98) è alle prese da giorni con un allentamento delle misure: spostamenti consentiti all’interno del Comune, negozi aperti, bar e ristoranti che possono lavorare d’asporto e con consegne a domicilio. Ma ora, il Lazio rischia di ritornare (ancora una volta) in zona rossa da lunedì 12 aprile?
Lazio zona arancione o rossa da lunedì 12 aprile?
Il Lazio è in zona arancione, ma da giorni non si fa altro che parlare degli accessi in ospedale e dell’aumento del numero di ricoveri e terapie intensive. Dati che non fanno ben sperare. Stando ai dati di ieri, però, i casi e le terapie intensive sono in diminuzione, mentre ricoveri e decessi in salita. “Primi segnali di discesa dei casi, oggi (ieri, ndr) in calo rispetto a ieri e soprattutto rispetto a mercoledì della scorsa settimana. Si riducono i tassi di occupazione delle terapie intensive” – ha dichiarato l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato.
Stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali aggiornati al 7 aprile, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è del 41% (soglia di rischio è del 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia la percentuale è del 51, contro la soglia di rischio del 40%.
Dati che hanno superato la soglia di rischio e che non fanno altro che accrescere la preoccupazione. Perché se da una parte i casi positivi sembrano diminuire, dall’altra i ricoveri aumentano e gli ospedali sono sotto pressione.
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Al momento non si ha nessuna comunicazione ufficiale, ma se il modus operandi è sempre lo stesso delle scorse settimane, domani – dopo il monitoraggio degli esperti di cabina di regia -si saprà se il Lazio continuerà a restare in zona arancione o se passerà (ancora una volta, dopo pochi giorni di “respiro”) in fascia rossa. In quel caso, la Regione si troverà di nuovo in una sorta di “lockdown”, con spostamenti vietati, negozi chiusi e scuole aperte in presenza fino alla prima media.
