“Il vaccino AstraZeneca, come tutti gli altri, è efficace e sicuro, salva la vite delle persone, come dimostrano i risultati sul campo in Gran Bretagna”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’informativa urgente alla Camera sulla campagna di vaccinazione. Da mesi, ormai, non si fa altro che parlare di AstraZeneca (ora Vaxzevria), il vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese più volte al centro di valutazioni. Prima sospeso momentaneamente in Italia, poi il parere dell’EMA che considera i benefici superiori ai rischi. Fino ad arrivare alla decisione della settimana scorsa di raccomandare nel nostro Paese la somministrazione agli over 60.
Leggi anche: Covid Lazio, nuova allerta negli ospedali: ‘Troppi casi, interventi chirurgici bloccati’
Vaccino AstraZeneca, Speranza: “18 eventi fatali su 32 milioni di vaccinazioni”
A preoccupare i rarissimi casi di trombosi che si sono verificati in Europa, ma il ministro della Salute Speranza ha spiegato che “Su 32 milioni di vaccinazioni e 222 segnalazioni di eventi avversi per il vaccino AstraZeneca ci sono 82 eventi avversi di cui 18 fatali. Si tratta di un fenomeno molto ridotto, che non va sottovalutato, mantenendo alta la vigilanza”. Su Johnson & Johnson, invece, il monodose sospeso in via precauzionale negli Stati Uniti per 6 rarissimi casi di coaguli di sangue, Speranza ha chiesto che venga fatta presto chiarezza: “L’auspicio è che presto ci possano essere elementi di chiarezza che ci permettano di iniziare ad utilizzare un vaccino che sarà importante per la nostra campagna vaccinale essendo monodose”.
Quello che conta è ora cercare di riaprire le attività e accelerare la campagna di vaccinazione, con altre dosi in arrivo in Italia. “Nel secondo trimestre arriveranno 50 milioni di vaccini e Pfizer anticiperà alcune milioni di dosi che per l’Italia significano circa 7 milioni. Prudenzialmente il commissario per l’emergenza Figliuolo sta lavorando a 45 milioni di dosi di vaccini in arrivo entro giugno. Questo – ha spiegato Speranza – ci mette nelle condizioni di completare la vaccinazione nelle fasce più a rischio”.
