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LE SALZARE ED IL TRICOLORE

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Le Salzare, due giorni dopo. Sulla recinzione del cantiere è stata innalzata una bandiera tricolore in segno della vittoria della legalità e dell’impegno che il sindaco Carlo Eufemi aveva preso con i cittadini di Ardea, ovvero di demolire quei manufatti che ormai erano considerati la “Pantanella” ardeatina, costruiti su un’area archeologica non seconda a nessun sito del mondo. Le famiglie che ne avevano diritto sono state temporaneamente sistemate in diversi alberghi del territorio e seguite dalle assistenti sociali arrivate fin dal primo giorno sul posto proprio per prestare la loro opera. Diversa la sorte di tutti coloro che, senza documenti in regola, occupavano abusivamente gli appartamenti: per loro sono infatti stati siglati i fogli di via obbligatori. Assistenza è stata offerta anche a tutte le famiglie, regolari o no, con minori a carico, che sono stati affidati ad una casa famiglia. E’ da segnalare che la maggior parte delle famiglie di immigrati e di nomadi hanno rifiutato l’assistenza dell’Amministrazione comunale. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine per prevenire tafferugli da parte degli occupanti abusivi delle altre palazzine, che presto seguiranno la sorte di quella già demolita, ma anche per contrastare le continue invasioni del cantiere da parte di persone alla ricerca di materiali ferrosi provenienti dalla demolizione, da rivendere ai depositi di riciclaggio. Soddisfazione per l’abbattimento è stata espressa dai proprietari delle case “regolari” site sul lungomare, molti dei quali giunti apposta da Roma per assistere al risanamento di un’area archeologica di pregio e alla bonifica igienico-ambientale di un sito ormai divenuto terra di nessuno.

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