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Pomezia, mancata conciliazione dipendenti comunali: il DICCAP accusa il sindaco Fucci

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Sono sul piede di guerra i dipendenti del Comune di Pomezia, e se la prendono con il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci, che ieri non ha partecipato alla riunione per il tentativo di conciliazione con i Sindacati dei lavoratori di comparto.
“Il Sindaco – dichiara il Coordinatore Provinciale del DiCCAP (Dipartimento Autonomie Locale e Polizie Locali) Guglielmo Marchetti – dopo aver effettuato un piano di risparmi del tutto insoddisfacente, ha evitato il confronto dinnanzi al Prefetto. Il Prefetto stesso non ha riconosciuto le scuse accampate rispetto ad una tardiva convocazione, fornendo e allegando al verbale la ricevuta della posta elettronica certificata inviata dalla Prefettura al protocollo”.
“Troppo facile – ha proseguito il sindacalista – risparmiare sugli stipendi di Agenti della Polizia Locale, maestre ed impiegati per finanziare qualche aiuola e coprire la fallimentare politica di gestione delle spese legali, dei tributi comunali e della raccolta differenziata.
Abbiamo già assistito a un goffo tentativo di assegnare le indennità di posizione organizzativa ai funzionari di alto rango e abbiamo segnalato la situazione agli organi di controllo.
Inutile presentarsi come i fustigatori della dirigenza, quando si è traccheggiato nel fornire i documenti e si è intervenuti solo dopo l’accesso al palazzo comunale della Guardia di Finanza inviata dalla Corte dei Conti”.
Marchetti infine punta il dito su Fucci. “Spieghi il Sindaco le ragioni per cui ha presentato come taglio degli stipendi dei dirigenti il mantenimento degli stessi al limite massimo consentito dalla legge ed invece vuole ridurre il reddito dei lavoratori di fascia inferiore.
Venerdì è fissato l’incontro con le altre organizzazioni sindacali e si organizzeranno le azioni per sostenere la vertenza. Il Diccap proporrà di organizzare le assemblee e programmare un primo sciopero.
Per chiarire che la volontà non è quella di danneggiare i cittadini, organizzeremo una donazione di sangue, perché dopo i tagli che vorrebbe fare il Sindaco, sarebbe l’unica cosa che ci rimarrebbe e preferiamo darlo subito e in maniera volontaria. Alla fine quando governano sono tutti uguali”.

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