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Torvaianica, un successo la celebrazione dello ‘Sbarco di Enea’ (foto)

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Domenica 18 Giugno 2017, per il ventiquattresimo anno consecutivo, ha avuto luogo la rievocazione storica dello Sbarco di Enea. Il Gruppo Storico “Lavinium” dell’Associazione Culturale Tyrrhenum, partendo da un episodio dell’Eneide di Virgilio, quello del pasto delle mense, ha portato in scena l’arrivo dell’eroe troiano sulle nostre coste, l’evento simbolo dell’origine mitica del nostro territorio. Secondo il mito, i Troiani, sbarcando alla foce del fiume Numico (attuale fosso di Pratica di Mare), capirono di aver raggiunto il luogo scelto dal Fato per fondare una nuova città perché, talmente affamati, mangiarono anche le “mense” (focaccine di farro che di solito venivano usate semplicemente come “piatti”), vedendo così realizzata la profezia delle Arpie. La cerimonia, durante la quale sono stati presentati e spiegati al pubblico alcuni riti dell’antico Lazio, ha rappresentato un momento di comunanza e unione tra due popoli, Troiani e Latini, che inizialmente si sono scontrati con diffidenza e timore ma che poi hanno deciso di conoscersi reciprocamente e di convivere come un solo popolo. Una vicenda oltremodo attuale. Durante la preparazione della manifestazione, i soci si sono dovuti improvvisare netturbini per pulire la spiaggia e togliere l’immondizia (soprattutto bottiglie di plastica e vetro, oltre ai resti di diversi falò) lasciata da cittadini e turisti incivili, che poco conoscono il significato di rispetto e cura degli spazi e dei beni comuni. Purtroppo dobbiamo segnalare, anche quest’anno, l’assenza di rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, nonostante l’iniziativa sia stata patrocinata dal Comune di Pomezia ed inserita nell’ambito dell’Estate Pometina. Dispiace che, in un periodo in cui è forte l’attenzione e la volontà di far diventare Pomezia e il suo territorio una destinazione turistica, promuovendo anche la figura di Enea poi, nei fatti, non si vadano a sostenere attività che potrebbero avere un’importante ricaduta turistica, e quindi di conseguenza anche economica, sulla città. Comunque, “Spes ultima Dea”, la speranza è l’ultima a morire, direbbero i Latini.

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