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“Compagni di scuola” Pomezia, 13ª edizione

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“Ricordi di Pomezia, i bambini degli anni ’60”. Si è svolto il 13° incontro “Compagni di scuola Pomezia”, del quale parla uno degli organizzatori.

“Erano gli anni della nascita della minigonna,  della cultura pop, degli Hippies,  del “twist”  un nuovo modo di ballare, ci si identificava nei nostri idoli musicali, Battisti, Celentano, Mina, Little Tony…

I benpensanti delle famiglie borghesi erano scandalizzati dai ragazzi “capelloni”, erano gli anni della dolce vita, della Fiat 500, imperversavano i Beatles e i Rolling Stones, alla radio si ascoltava “Il calcio minuto per minuto” con Sandro Ciotti, Enrico Ameri, Adone Carapezzi, poi la guerra nel Vietnam, l’assassinio del presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, dei primi voli spaziali con il suo primo uomo Yuri Gagarin, la conquista della luna con l’astronauta Neil Armstrong.

Questo accadeva intorno a noi, nel mondo, le notizie ci giungevano dalla televisione che inizialmente aveva un solo canale, poi in seguito due,  e per ascoltarle e vederle si andava al Bar in piazza da “Stella” o dalla “Ciccia”: chi di noi non ricorda queste indimenticabili signore, diverse tra loro, ma cosi vicine alla nostra infanzia.

E mentre tutto intorno a noi cambiava cosi in fretta, noi ragazzi di Pomezia ci accontentavamo di ben poco, si giocava a “nizza”, a “palline”, (i boccini li rubavamo rompendo le bottiglie di “Stock 84 o di “Vecchia Romagna” nel retro bottega del bar della “Ciccia”. Poi se in settimana eravamo stati bravi ci veniva concesso di andare al cinema, le sale erano due, quella dei “preti” e quella del “cinema Pucci” i più grandi di noi di solito sceglievano quella che proiettava due film, era uno dei modi per stare insieme alla nostra prima ragazza.

Noi bambini negli anni 60, ragazzi negli anni 70, oggi adulti, ricordiamo insieme quei “mitici” momenti che caratterizzarono il più importante rinnovamento generazionale che il secolo scorso abbia mai vissuto, e come se il tempo non fosse affatto passato, ci ritroviamo, ci incontriamo, per rivivere e commentare insieme quei momenti cosi diversi,  spensierati. I più fortunati hanno i capelli bianchi, altri non più, ma in comune hanno la nostalgia e i ricordi di quei meravigliosi anni.

Lo fanno ininterrottamente da 13 anni, da quando nel 2002 all’Hotel Selene ci fu il primo incontro, ideato e voluto da Franco Stellini, che ne parlò con Lino Menegoni, Giorgio Giuliani, Dino Nardi e con il me, Emilio Dionisi.

 Da quell’anno in poi fu un ripetersi di successi, di adesioni, soprattutto perché nell’organizzazione entrarono a far parte Sergio Pettinelli, Ettore Furgani, Angelo Lepre, Pier Giorgio Converso: grazie al loro prezioso contributo gli incontri  proseguirono senza interruzioni negli anni a venire. Nacquero nuove idee, gli stessi furono “arricchiti” con la presenza e la premiazione di personaggi che in qualche modo ci avevano seguito ed educato negli anni, per primi i maestri delle scuole elementari quali il maestro Dario Blancodini, il maestro Andrea Mezzina,  il maestro Achille Di Domenico, poi il nostro parroco Padre Pietro Alessio, altri ospiti furono l’indimenticabile maestro d’arte Francesco Caraglia, il maestro di vita e d’arte Mario Bianchi,  il presidente dei coloni di Pomezia Pietro Bisesti, e infine – ma non per ultimi – il nostro caro compagno di scuola “Gigino Esposito” e l’infaticabile atleta Marziano Polidori.

Anche quest’anno, come tutti gli altri anni, sono state esposte migliaia di foto, immagini della nostra infanzia, tale patrimonio si arricchisce sempre di più, questo grazie al materiale che ci viene portato dai nostri compagni, a tracciare e lasciare i ricordi del presente ci sono le immagini del nostro fotografo Giuseppe Giardina, allestite grazie a Franco Sciorilli. 

Quest’anno abbiamo voluto premiare noi stessi e chi ci ha costantemente seguito, dando un ricordo delle immagini e dei filmati di tutti questi anni. Per averli è sufficiente portare a Lino Menegoni, presso la Ferramenta in via dei Castelli Romani, un supporto informatico dove copiarli.

Emilio Dionisi”

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