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Pomezia, inquilini sfrattati a loro insaputa: oggi tutti in strada per un’assemblea pubblica

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Si è svolta questa mattina l’assemblea pubblica organizzata dagli abitanti della palazzina di via Catullo 91, a Pomezia. La protesta pacifica è stata indetta per far conoscere – e cercare di contrastare – l’incredibile sfratto ricevuto praticamente a loro insaputa.

Una decina di giorni fa gli inquilini hanno ricevuto la comunicazione di sfratto, esecutivo dall’11 maggio 2017 dagli appartamenti che negli anni ’80 il Comune di Roma aveva preso in affitto da privati per assegnarli ad aventi diritto che si trovavano in emergenza abitativa.

Senza alcun preavviso, le famiglie coinvolte nella vicenda hanno ricevuto un biglietto, timbrato dal Tribunale di Velletri, in cui veniva comunicato che lo sfratto “previsto” (ma nessuno ne sapeva nulla) era stato rinviato appunto all’11 maggio.

All’assemblea di oggi hanno partecipato anche i rappresentanti di Casapound Italia, che hanno manifestato solidarietà alle famiglie che ora rischiano di perdere la casa in cui vivono.

“Si tratta di 15 famiglie pometine – spiega Andrea Cincotta referente di CPI su Pomezia – che abitano in una palazzina di via Catullo alle quali molti anni fa il Comune di Roma aveva provveduto prendendo in affitto da privati alcuni appartamenti per sistemare queste famiglie allora in grave emergenza abitativa. Gli inquilini ci hanno raccontato che il 23 marzo scorso hanno ricevuto la visita di alcuni individui che si sarebbero qualificati come proprietario di casa, avvocato ed ufficiale giudiziario con tanto di fogli timbrati dal tribunale di Velletri ma di non aver mai ricevuto alcun tipo di preavviso. Anzi ci hanno anche dimostrato, con documenti cartacei, che il Comune di Roma ha costantemente provveduto ad inviare a queste famiglie i bollettini di pagamento dell’affitto”.

“Tutte le documentazioni sono ora in mano agli avvocati che le esamineranno nel dettaglio una per una. Al momento – continua CasaPound – abbiamo deciso insieme ai cittadini di portare questa battaglia alla casa comunale il 28 aprile per chiedere un colloquio con il Sindaco Fucci per ricevere delucidazioni in merito alla vicenda, essendo lo stesso Vice Sindaco dell’Area Metropolitana di Roma Capitale”.

“Lo sgombero – conclude Cincotta – è figlio di un presunto accordo mai andato in porto tra il proprietario dello stabile Bucciarelli ed il Comune di Roma. In questa disputa tra le due fazioni si trovano in mezzo i residenti di via Catullo che rischiano lo sfratto. Essendo CasaPound un movimento nato sull’emergenza abitativa siamo pronti a difendere i nostri cittadini anche con le barricate”.

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