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Pomezia, ‘ex Tacconi’, Latium Vetus: «Nuovo cemento sul sito preistorico»

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Pomezia, non si placano le polemiche attorno al progetto di riqualificazione della ex cava Tacconi. Il Consiglio comunale di Pomezia ha approvato infatti nei mesi scorsi la proposta di rimodulazione del programma integrato di intervento Petromarine. La vicenda, com’è noto, riguarda la riconversione dell’ex stabilimento industriale Tacconi, già sottoposta due volte all’esame del Tar del Lazio, per la riqualificazione dell’area. Oggi un nuovo attacco è arrivato da Latium Vetus che si sta battendo per impedire che il progetto venga realizzato.

Latium Vetus attacca: «Il Comune autorizza nuovo cemento sul sito preistorico»

«Sapevate che Pomezia vanta nel proprio territorio ben 4 geositi preistorici? Si tratta di 4 luoghi, ufficialmente inseriti nel Catasto Regionale dei geositi della Regione Lazio, a testimonianza della storia  della Terra e dell’antichissima formazione geologica del territorio, tra i quali la colata piroclastica del  Rio Torto, la duna antica a Campo Iemini e le argille preistoriche della cava di Pratica di Mare e della ex  cava Tacconi. Al vertice di questi gioielli del territorio pometino, risultano essere proprio le sabbie e le argille Plio Pleistoceniche della ex cava Tacconi!», esordisce la nota di Latium Vetus. 

«Pensate, un sito dove è riemerso il fondale di un antichissimo oceano, risalente a circa 1 milione di  anni fa. Un sito oggetto di decine di pubblicazioni scientifiche, dove sono state censite, come in pochi  altri siti in Italia, centinaia di specie di molluschi e bivalvi che componevano la ricchissima fauna  marina della nostra costa in età pleistocenica, fra le quali l’Arctica Islandica, un bivalve oggi stanziale  dell’Atlantico settentrionale che colonizzò i nostri mari durante le ere glaciali. Un vero unicum che la città di Pomezia avrebbe il dovere di tutelare, valorizzare e far conoscere e che  invece… è stato consegnato alla speculazione edilizia con la scusa della ‘riqualificazione», prosegue la nota.

Nel 2015 un convegno sul tema

Nonostante “il convegno dal titolo “I geositi di Pomezia: tutela del  patrimonio e pianificazione del territorio“, organizzato il 19 giugno 2015 dagli amministratori del  Comune di Pomezia (l’immagine sotto ritrae una porzione della locandina di  quell’evento!), le speranze di vedere degnamente valorizzato il principale geosito di Pomezia sono naufragate con l’approvazione, lo scorso 27 ottobre 2020, della delibera n. 47/2020, con la quale il consiglio comunale di Pomezia, a guida Movimento 5 stelle, ha di fatto aperto le porte ad una  lottizzazione da 140.000 mc di cemento”, aggiunge l’Associazione.

 

‘Ex Tacconi’: «E’ solo speculazione edilizia»

«Un atto dovuto, a detta di alcuni amministratori comunali. Ma nessun tribunale né ente superiore ha mai intimato l’approvazione di questo progetto edilizio. A detta di altri, un atto di  ‘riqualificazione’ territoriale, da realizzarsi con una speculazione edilizia su suolo agricolo ed inedificato che porterà alla nascita di una nuova periferia urbana e all’insediamento di oltre 1500 nuovi abitanti a soli 50 metri dalle sponde di uno dei geositi più importanti d’Italia – e ad un solo chilometro dal parco archeologico dell’antica Lavinium – in una zona di aperta campagna lontana dal  perimetro urbano». 

«Stiamo finendo di distruggere il territorio scampato alle devastazioni dei decenni scorsi? Con la scusa  della ‘riqualificazione’, il Comune di Pomezia consegna un nuovo scempio urbanistico alle future generazioni?». 

«L’Associazione Latium Vetus chiama a raccolta i cittadini, le associazioni e i comitati di Pomezia contrari a quella che viene reputata una follia, figlia di una politica miope ed incapace, che rischia di  devastare il territorio e di deturpare le ricchezze ambientali della Città di Pomezia», conclude il testo.

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