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Stupri, morti, e caos: il rave Party di Viterbo (finalmente) al capolinea: “Game over”

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Dopo tanti scandali e situazioni al limite, il rave di Mezzano nel Viterbese sembra stia per giungere al termine. Lo stesso portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionato di Polizia, Girolamo Lacquaniti, dopo aver spigato la difficoltà di un possibile intervento, ha affermato che “l’azione di persuasione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti”.

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La fine del rave

A confermare le parole di Girolamo Lacquaniti, è stato il sindaco Giovanni Gentili, affermando che “Hanno lasciato il rave quelli che erano meno organizzati, senza camper, senza roulotte. Gli organizzatori prevedevano di far durare il rave dieci giorni ma speriamo che possa concludersi già il 19 agosto, ci sono accordi che operano in questa direzione”.

Il rave, cominciato 5 giorni fa, il 15 agosto, avrebbe raggiunto il picco di 10mila partecipanti provenienti da tutte la parti d’Italia e di Europa. Il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionato di Polizia, Girolamo Lacquaniti aveva spiegato nelle scorse ore, il motivo per cui un intervento forzato fosse così impensabile: “Il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vasto è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, (…) l’uso dei lacrimogeni rischia d’innescare incendi con esiti drammatici (…) sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori. Inoltre, l’azione di persuasione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ha portato, ad oggi, all’allontanamento dall’area di circa 1.500 soggetti”.

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