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Pomezia, riapre l’area archeologica dell’Antica Lavinium: le prime foto del sito

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Una triplice intesa tra Comune di Pomezia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e famiglia Borghese per rivalutare e rilanciare il sito dell’Antica Lavinium. Per tale motivo sono stati firmati questa mattina due Protocolli d’intesa che siglano la riapertura al pubblico e la valorizzazione delle aree archeologiche di Pomezia: il Santuario delle XIII Are, l’area del c.d. Heroon di Enea e l’edificio c.d. arcaico e contigue fornaci (di seguito le foto).

L’accordo

Fucci (Sindaco di Pomezia) e Alfonsina Russo (Soprintendenza Archeologgia e Belle Arti) al momento della firma
Fucci (Sindaco di Pomezia) e Alfonsina Russo (Soprintendenza Archeologia e Belle Arti) al momento della firma

Il protocollo d’intesa tra il Comune di Pomezia e la Soprintendenza per l’Archeologia Belle Arti e Paesaggio affida al Comune l’attività di visite di accompagnamento e/o guida, lo svolgimento di attività didattiche e culturali e di eventi, attraverso la guida e la supervisione del Museo Lavinium. “Oggi è una giornata storica per la nostra Città – ha detto il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci il quale è stato il primo a prendere la parola di fronte alla stampa, alle associazione e ai cittadini – Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza e la Famiglia Borghese riapriamo al pubblico un’area archeologica di valore inestimabile che entra a tutti gli effetti nel circuito turistico nazionale. Sin dall’inizio non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo: quest’area è unica ed ha un valore inestimabile, è qui che è nata la nostra civiltà. In tempi di ‘spending review’ non è mai facile investire nella cultura ma Pomezia lo sta facendo. I reperti archeologici conservati in quest’area segnano le origini del nostro territorio e rappresentano la storia e la cultura di un grande popolo. Restituiamo oggi alla Città e al Paese intero un’area accessibile finora solo su appuntamento: conservare e valorizzare il patrimonio culturale del territorio è stato ed è uno dei punti più importanti della nostra Amministrazione. Continueremo a lavorare per dare valore a un territorio ricco di tesori: sono certo che l’area archeologica e il Museo saranno da oggi in poi un’attrazione turistica importante”“La fruizione dell’Area Archeologica dell’Antica Lavinium – ha affermato quindi il Soprintendente Alfonsina Russonon è che l’ultima tappa di un cammino che inizia oltre cinquanta anni fa. Gli scavi, che allora misero in luce una vasta porzione dell’abitato antico e dei suoi mitici luoghi sacri, hanno dato il via ad ulteriori importanti attività di ricerca, restauro, studio e iniziative per la promozione del territorio, che arrivano ai giorni nostri. L’azione della Soprintendenza, grazie al virtuoso supporto dell’Amministrazione locale e dei privati, garantisce così una sempre maggiore ed efficace tutela del nostro patrimonio, una tutela partecipata del patrimonio culturale quale valore identitario per la comunità di Pomezia”.

L’apporto della famiglia proprietaria dell’area

A sx la Principessa Grazia Borghese, a dx Fabio Fucci
A sx la Principessa Grazia Borghese, a dx Fabio Fucci

A siglare un protocollo d’intesa con il Comune di Pomezia c’è stata anche la Famiglia Borghese, proprietaria della Tenuta di Pratica di Mare che include le aree archeologiche in oggetto e che ha collaborato alla valorizzazione del Parco archeologico, agricolo e naturalistico dell’Antica Lavinium. Un accordo che mira a promuovere le condizioni essenziali per lo sviluppo dell’area, con un sistema di accessibilità territoriale e locale funzionale, sicuro e dai caratteri paesaggistici di pregio; un idoneo sistema di ingressi e di aree parcheggio a servizio delle aree archeologiche e dell’antico Borgo di Pratica di Mare; una chiara delimitazione paesaggistica e fruitiva dell’area; l’inserimento dell’area del Parco Archeologico in un contesto territoriale e urbano di qualità e la riqualificazione di tale contesto. “È il primo passo verso un percorso di valorizzazione della nostra civiltà – ha detto la Principessa Grazia Borghese Con grande emozione e gioia vediamo concretizzarsi il sogno di mio marito Pier Francesco Borghese che sin dal lontano 1964 ha supportato la ricerca e gli scavi archeologici nella nostra Tenuta di Pratica di Mare. Si è inteso preservare le peculiarità del paesaggio che era centro sacro per i popoli dell’antico Latium e che accolse il mitico approdo di Enea raccontato nell’epopea virgiliana. La stessa città di Roma, in epoca repubblicana e imperiale intesseva sacri legami con l’antica Lavinium. Quest’iniziativa potrà rappresentare per il futuro un modello di gestione sinergica e sostenibile tra gli aspetti qualificanti del territorio, quali cultura, archeologia e agricoltura di qualità. Siamo grati al MIBACT e al Comune di POMEZIA per aver reso possibile quest’opera di valorizzazione e all’Università La Sapienza per l’attività di scavo e studio svolta nel corso di questi anni”.

Fucci annuncia il nuovo PRG

“Con questi protocolli – ha concluso il Sindaco Fucci – prende finalmente forma il parco archeologico di Pomezia, obiettivo strategico prioritario del nuovo PRG. Partire dalle risorse archeologiche, ambientali e paesaggistiche del territorio è un cambiamento culturale profondo delle politiche di pianificazione della Città. Il turismo e la cultura sono infatti i cardini di questo nuovo documento tecnico”.

Le visite al sito

Le visite saranno inizialmente programmate una volta al mese. Prima data disponibile sabato 7 gennaio. Tutte le informazioni saranno diffuse attraverso il sito: http://www.comune.pomezia.rm.it/museo

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