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Fintech, la sfida delle “nuove banche” per Pmi

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criptovalute

Potresti essere sorpreso di apprendere che così tante banche sfidanti stanno spuntando a livello globale. Offrono servizi su tutti gli estremi dello spettro, dal gratuito per tutti i modelli di servizio al focus sui clienti aziendali.

Alcuni sono persino specifici per le criptovalute. Che si tratti di conti di risparmio, prestiti o servizi di carte di credito mobili, questo nuovo paradigma bancario è recentemente passato dal suo ritmo provvisorio a una trasformazione accelerata.

Da anni le banche sfidanti stanno lentamente sconvolgendo il modo in cui guardiamo ai servizi bancari. Si stanno staccando dal sistema bancario tradizionale, fisico e centralizzato che tutti conosciamo. Presto, potremmo usare tutti una banca sfidante e considerarla una parte normale della vita. Forse ne stiamo già usando uno.

Ma per ora, quello che abbiamo è una miriade di nuove startup, ciascuna che cerca di ritagliarsi la propria nicchia nella nuova era del settore bancario. Unisciti a noi mentre guardiamo alcuni progetti di banche sfidanti da tutti gli angoli della terra. Scopriremo come potrebbero alterare definitivamente il panorama bancario e finanziario.

Tra queste nuove banche di cui stiamo parlando e che stanno sollevando un polverone nel mondo finanziario, possiamo segnalare ad esempio Qonto Italia, che come le altre non ha una sede fisica, ma agisce su un piano del tutto virtuale.

Per essere più specifici Qonto Italia è un conto corrente aziendale che ha un iban italiano e rappresenta una valida alternativa al classico conto corrente aziendale.

Cos’è una Challenger Bank?

Una banca challenger può essere definita a grandi linee come un’impresa di piccole e medie dimensioni che offre servizi bancari senza la pesante infrastruttura, i sistemi legacy e il lento tasso di innovazione delle tecnologie bancarie tradizionali. Inserendosi nel mercato, stanno dando alla banca istituzionale una corsa per i suoi soldi.

A volte le banche challenger sono società consolidate che prendono una nuova direzione. Altri, come le cosiddette “nuove banche”, tendono a fare affidamento principalmente su tecnologie digitali e servizi di mobile banking. Ma in entrambi i casi, questi nuovi arrivati ​​avranno molto meno bagaglio in quanto competono per una quota di mercato.

Di solito, le banche challenger sono più piccole delle grandi banche e quindi non sopportano il rallentamento del tasso di innovazione della finanza tradizionale. In quanto tali, le banche sfidanti sono altamente adatte, spesso gestiscono piattaforme digitali globali che utilizzano tecnologie all’avanguardia con un focus sul mobile banking.

La maggior parte delle banche challenger è modellata sulle istituzioni finanziarie tradizionali. Ma ci sono alcuni nel regno delle criptovalute che non sono affatto come le banche tradizionali. Ma tutte queste challenger sono diverse dalle banche in quanto di solito sono più piccole e più focalizzate sulla tecnologia. Il loro tentativo di conquistare una quota di mercato tra i giganti si basa su:

  • Adattabilità
  • Prontezza mobile
  • Uso delle ultime novità in fatto di tecnologia fintech
  • Mancanza di sistemi legacy lenti

Ma questi valori anomali spesso forniscono gli stessi servizi che una grande banca fa senza le filiali (spese generali elevate), personale enorme (più spese) e commissioni elevate. In questo periodo storico stanno attirando tantissime persone appunto perché i loro servizi sono diversi da quelli classici e si basano unicamente sull’uso di smartphone e app.

Questo loro essere molto tecnologiche e innovative nonché economiche piace a tantissimi giovani e a tanti millennial. Per chi non lo sapesse i millennial sono tutte quelle persone che sono nate tra gli inizi degli anni 80 e la metà degli anni 90 e quindi appunto nati alla fine del ventesimo secolo.

Una ricerca molto importante condotta financeAds International, media e performance agency e che ha il compito e l’obiettivo di aiutare le fintech company ad avere più clienti, la crescita è assolutamente significativa.

Un dato su tutti è esplicativo: le fintech company affiliate a financeAds International, hanno avuto nel 2018 un aumento mostruoso e pari al 600 per cento di persone che, rispetto al 2017, hanno deciso di aprire un conto corrente on line o di attivare un altro strumento finanziario da loro proposto.

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