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Attenzione alla nuova truffa dell’estate: la chiamata arriva da un numero conosciuto, come difendersi

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La truffa estiva con la tecnica dello Spoofing, i consigli della polizia postale per non cascarci

 Le truffe non vanno in vacanza, nemmeno d’estate. A segnalare la presenza dell’ennesimo raggiro, nonché a spiegare come fare per “difendersi” è la polizia postale. Ora, la situazione tipo è la seguente: se nel momento di una chiamata in entrata sul display del telefonino compare il numero della polizia postale fate molta attenzione, in quanto potrebbe trattarsi di una truffa. Raggiro messo a segno con la tecnica dello “Spoofing”. Diversi gli episodi avvenuti lungo la stivale e che hanno spinto le autorità a mettere in guardia gli utenti, facendo chiarezza sulla vicenda. 

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La truffa estiva con la tecnica dello Spoofing 

Come dicevamo, questa nuova truffa estiva, sfrutta la tecnica dello “Spoofing”. Di cosa si tratta?  “La tecnica cosiddetta dello Spooging, spiega la Polposta, consente ai malfattori di effettuare delle telefonate via Voip (voice over IP) attraverso computer e dispositivi informatici, permettendo di scegliere il numero che apparirà sul display della vittima chiamata”. In questo modo l’utente si sente al sicuro, tenendo ad assecondare l’interlocutore. “Le tecniche utilizzate dai truffatori per carpire la fiducia delle persone sono in continua evoluzione – spiega ancora la Polposta che poi aggiunge:

“E uno dei più recenti schemi criminali sfrutta la naturale fiducia che il cittadino ripone nelle forze di polizia”. In questa tipologia di truffa, inizialmente, la vittima viene contattata tramite Sms in apparenza proveniente dalla sua banca e che proprio per questo si unisce alle notifiche già effettivamente ricevute dalla stessa, facendo acquisire al raggiro credibilità. Messaggio che “avvisa l’utente di un probabile accesso abusivo al conto, da cui sarebbero in corso dei prelievi non autorizzati”. Ma non finisce qui. 

La chiamata telefonica 

Poi, “il raggiro prosegue con una chiamata telefonica, che l’utente riceve da un numero identico a quello della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della provincia di residenza”.  È in questo momento che entra in gioco la tecnica dello Spoofing: spacciandosi per un operatore della polizia postale, il truffatore invita la vittima ad andare presso uno sportello automatico per spostare i propri risparmi su conti correnti maggiormente ‘sicuri’ cos’ da evitare danni economici derivanti da operazioni non autorizzate.

Guadagnare la fiducia della vittima, lo Spoofing 

Ancora, “per guadagnare ancor più la fiducia del malcapitato, lo si invita a verificare su Internet la corrispondenza del numero chiamante con quello dell’ufficio della Polizia Postale presente in rete. La vittima, verificata la corrispondenza del numero e confidando nell’autenticità della chiamata e del riferito pericolo in corso esegue le movimentazioni di denaro indicate, ignaro di essere caduto in una truffa”, spiega la Polposta.

Come difendersi 

Chiarita la dinamica della truffa, cosa fare per difendersi? A seguire i consigli della Polizia Postale: 

  • diffidare di chi, spacciandosi per un operatore delle Forze dell’ordine, richiede l’esecuzione di bonifici o pagamenti in qualsiasi forma. La Polizia Postale non richiede mai di eseguire movimentazioni di somme di denaro, né la comunicazione di credenziali di accesso a servizi di home banking; in caso di dubbio, contattare il proprio istituto di credito;
  • nel caso si riceva la chiamata di un soggetto che si presenta come appartenente ad una Forza di Polizia, si consiglia di richiedere il nome il grado e la forza di polizia di appartenenza della persona e riattaccare; ricercare il numero di telefono reperibile in Rete della forza di polizia chiamante. Comporre il numero dell’Ufficio di appartenenza dichiarato e chiedere di parlare con il nome dato dal precedente interlocutore. 

 

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