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Coronavirus, l’allarme: coronavirus: danni pesantissimi per il settore florovivaistico laziale e dell’Agro Pontino

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Il valore della produzione italiana di fiori e piante, in crescita (+1%), è stimato in 2,57 miliardi di euro, pari al 4,7% della produzione agricola italiana a prezzi di base e coinvolge circa 25 mila aziende. A questi dati si aggiungono le quote derivanti da vasi, terricci e substrati, superando i 3 miliardi alla produzione.

Il Lazio ed in particolare le province di Roma e Latina, con un valore alla produzione di circa 160 milioni di euro, tra fiori, piante in vaso e produzione vivaistica, occupa il sesto posto tra i distretti florovivaistici regionali italiani. Nel solo Agro Pontino si realizza circa il 40% di tale produzione per un valore di circa 65 milioni.

«Perdere questa stagione primaverile – evidenzia il Presidente Cia Latina – significherebbe quindi dire addio al 60-70% circa dei ricavi annuali dell’intero sistema florovivaistico, con perdite che potrebbero arrivare addirittura al 100% per i produttori che si dedicano a produzioni esclusivamente primaverili.  Un impatto economico devastante anche nella nostra provincia, dove operano centinaia di imprese che non hanno potuto vendere il prodotto per via del blocco delle cerimonie e dei mercati e hanno dovuto chiudere le botteghe aziendali, oltre al blocco delle esportazioni e le difficoltà dei trasporti. E’ certamente una buona notizia il chiarimento arrivato dal Governo di consentire la vendita al dettaglio che dovrà ora essere puntualmente dettagliato, ma sicuramente permette già da subito di dare fiato al comparto, scongiurando così la totale perdita di produzione ed economica delle imprese florovivaistiche».

«Siamo consapevoli del fatto – aggiunge il Presidente – che i fiori e le piante in questo momento non sono beni di prima necessità, ma lo sono per i produttori, che hanno già investito per produrre e mettere a disposizione del mercato un prodotto di prima qualità, chiediamo quindi, insieme all’Associazione Florovivaisti Italiani, moratorie su mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende, rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, l’istituzione di un fondo specifico per rispondere alla crisi del mercato e al mancato reddito. Noi non ci arrendiamo ma servono misure straordinarie a sostegno del settore».

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