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Latina e provincia: truffavano anziani promettendo eredità fasulle, due donne in manette

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A coronamento di complesse e laboriose indagini condotte da personale della terza sezione di questa Squadra Mobile, riguardante il reato di truffe in danno di anziani, messe in atto da individui senza scrupoli su tutto il territorio nazionale e che come è noto colpisce anche la nostra Provincia, personale di questa Squadra Mobile, in collaborazione con personale dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Velletri, nelle primissime ore della mattinata odierna, dava esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e perquisizioni domiciliari, a carico di FALCHI Rosalba (classe ’68) e DI LORENZO Emma (classe 62) entrambe residenti nel comune di Anzio, in quanto gravemente indiziate di essere le autrici di almeno una decina di episodi di truffa in danno di persone non più giovanissime, commessi in questo capoluogo ed in alcuni comuni dei castelli romani.

Il modus operandi delle due truffatrici, consisteva nel raggirare le proprie vittime facendo credere loro che potevano essere destinatarie di una congrua somma di danaro (fino a 50 mila euro), a fronte dell’adempimento di alcune spese notarili ammontanti ad alcune migliaia di euro, che potevano essere oblate con denaro contante ma anche oggetti in oro e preziosi.

Le ignare vittime, abilmente raggirate mediante artifizi, effettuavano il pagamento richiesto accecate dal facile guadagno, dando fondo ai propri averi, scoprendo poi in seguito di essere state truffate, cadendo nello sconforto.

A seguito dei gravi indizi raccolti dai due uffici investigativi operanti, venivano emessi un decreto di perquisizione domiciliare da parte della A.G. di Latina ed un’ordinanza di custodia cautelare da parte della Procura della Repubblica di Velletri a carico delle due donne, che venivano sottoposte agli arresti domiciliari.
Nel corso delle perquisizioni, venivano rinvenuti oggetti in oro opportunamente occultati in alcuni capi di biancheria ed un telefono cellulare ancora imballato, sospettati di essere il provento del reato di truffa che aveva dato origine ai provvedimenti delle AA.GG. sopra indicate, nonché capi di abbigliamento utilizzati in questo capoluogo, identici a quelli indossati in alcune circostanze da una delle truffatrici.

Oltre alle citate donne, veniva indagato anche A. D. (classe 77), coniuge albanese di FALCHI Rosalba, in quanto indiziato di concorrere nell’occultamento del bottino, presso una separata abitazione ricadente nel comune di Anzio.

Sono in atto ulteriori indagini in merito all’individuazione di vittime del gruppo delinquenziale.

Preme sollecitare la collaborazione della cittadinanza, al fine di contrastare tale tipo di reato, segnalando tempestivamente alle forze dell’ordine qualsiasi comportamento sospetto o inusuale, ricordando nel contempo di adottare alcune semplici precauzioni, quali:

Non far entrare in casa sconosciuti
Non cedere alla prospettazione di facili guadagni;
Non consegnare denaro o preziosi nelle mani di persone sconosciute, in quanto pagamenti genuini ed atti legali, non prevedono tale modalità di corresponsione.
Tenersi aggiornati mediante la consultazione della stampa o dei media sulle modalità di attuazione di questo tipo di reati, al fine di riconoscere qualsiasi tentativo di truffa.

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