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Da Pomezia a Latina: addette alle pulizie nelle scuole pronte allo sciopero

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E’ prevista per domani, venerdì 27 ottobre 2017, la manifestazione a Roma davanti al Ministero da parte dei lavoratori addetti ai servizi di pulizia nelle scuole pubbliche di Latina e Frosinone. Dopo Pomezia – dove, almeno per il momento, lo stato di agitazione sembra essere comunque rientrato – scoppia un nuovo caso legato alla pulizia nelle scuole nel Lazio. “I lavoratori dei servizi di pulizie e decoro continuano a subire procedure di mobilità, cambi di appalto, subappalti, mancati pagamenti e/o continui ritardi di stipendio, mentre le aziende continuano a beneficiare (molto spesso in proroga e/o in subappalto) dei soldi pubblici previsti dai capitolati di appalto”, si legge in una nota delle sigle sindacali. “Questa situazione non è degna di un Paese civile e non è più sostenibile dai migliaia di lavoratori (soprattutto donne) utilizzati per svolgere tali servizi negli istituti pubblici. Per questo motivo Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti del Lazio hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori in tutta la Regione Lazio. A questa già grave situazione si aggiunge la condizione ancora più grave delle centinaia di lavoratori appalti storici ed ex Lsu che operano nelle pulizie di tutti i plessi scolastici della provincia di Frosinone e Latina, già più volte denunciata. Circa 600 lavoratori, che in media percepiscono 500-600 euro al mese, vivono una situazione di grave precarietà per le erogazioni delle retribuzioni ritardate, decurtate o non pagate affatto, per la mancata consegna dei contratti di lavoro; per l’assenza degli adempimenti sulle norme di sicurezza; per l’utilizzo per i lavori di decoro di personale esterno. Per tutti questi motivi la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la Uiltrasporti Uil si appellano direttamente alla sensibilità e alla responsabilità del Presidente del Consiglio e del Commissario dell’Autorità Anticorruzione dott. Cantone per intervenire e dirimere questa drammatica vicenda rispetto ai gravi disservizi nelle scuole, all’emergenza occupazionale, alla violazione dei diritti, delle tutele dei lavoratori, delle normative di Legge, e, soprattutto, di sperpero e/o comunque non corretto utilizzo di denaro pubblico. Non abbiamo bisogno di proclami ma di soluzioni che comunque devono arrivare in maniera chiara e definitiva il giorno 27 per sciogliere il presidio programmato e per ripristinare i corretti servizi agli utenti e il salario e la dignita’ ai lavoratori”, conclude quindi la nota.

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