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Anzio, Convegno sui 40 anni della parrocchia del Sacro Cuore

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Un pomeriggio dedicato ai 40 anni della Parrocchia del Sacro cuore  e ai 90 della presenza Orionina in città, dato che proprio San Luigi Orione transitò in Anzio nel 1927.

Nel salone dell’oratorio si sono ritrovati, insieme a numerosi fedeli e sacerdoti delle altre parrocchie, il vescovo di Albano monsignor Marcello Semeraro, don Flavio Peloso – postulatore generale e 7° successore di don Orione – don Don Tarcisio Vieira che è stato eletto a maggio alla guida della “Piccola Opera della Divina Provvidenza” ed è quindi l’8° successore del Santo, il sindaco Luciano Bruschini oltre a diverse autorità.

A fare gli onori di casa il parroco, don Natale Fiorentino, che in questi mesi ha realizzato una serie di iniziative per il quarantesimo di fondazione della parrocchia. Toccante il momento nel quale è risuonata, dopo essere stata rimessa a nuovo, la campana che nel 1938 si trovava nella prima cappella del Sacro Cuore.

È stato lo storico Clemente Marigliani ad aprire i lavori ricostruendo la presenza orionina ad Anzio, con l’istituto – allora destinato agli orfani – donato dal cavaliere Paolo Sportello. Il motivo? Una grazia ricevuta, come ha ricordato don Flavio Peloso: “Mentre lui e i suoi operai stavano lavorando per l’Italcable, presso la ferrovia, un vagone deragliato travolse le alte impalcature facendo tutti precipitare a terra. Nei terribili istanti in cui precipitava insieme agli operai – raccontò Paolo Sportello – invocò la grazia al Sacro Cuore di Gesù. Lui e gli altri rimasero miracolosamente illesi, tanto che di lì a poco poterono riprendere i lavori. Come ringraziamento, fece costruire una Cappella e pensò di donare a Don Orione, che già aveva conosciuto nella parrocchia ad Ognissanti a Roma, la sua villa per farne un’opera di bene. Tra il ricco impresario e il santo della carità si aprì un devoto e fraterno legame. Don Orione fu ad Anzio più volte, per vedere il comm. Sportello e la sua villa e per meglio organizzare l’accoglienza degli orfani. Ne troviamo traccia nel Diario dell’Istituto Divin Salvatore di Via delle Sette Sale di Roma e nella corrispondenza stessa di Don Orione”.

Il vescovo Semeraro ha sottolineato l’importanza della ricorrenza e il fatto che la parrocchia ospiti il centro d’accoglienza per madri e minori, don Tarcisio ha portato il suo saluto, don Angelo Cordischi ha mostrato la documentazione con la quale venne istituita la parrocchia, poi è stata la volta delle testimonianze. Aurelio Lo Fazio ha sottolineato come  alla parrocchia successivamente sia toccato il ruolo (centrato) di “ricucire” due lembi di territorio, quello piccolo borghese dal lato di viale Severiano e quello più popolare di viale Marconi.

Toccante l’intervento di don Vito Mandarano, per 13 anni parroco, colui che ha aperto il centro di accoglienza e ha ricordato momenti di crescita della parrocchia arrivando a commuoversi e a commuovere.  “Quando ci fu l’incendio del centro – ha detto – vidi il timore, i parrocchiani e i volontari chiesero e adesso? Se è opera di Dio, rinascerà. E così è stato”

Il pomeriggio, intervallato dagli intermezzi musicali del gruppo Neptunia, è stato concluso dalle testimonianze di Teresa e Claudio D’Angiolella, Teresa Fiorillo e Carmelo Siciliano su vitalità, carenze e prospettive della parrocchia.

Alla fine buffet e celebrazione, conclusa come avrebbe detto don Orione con “Ave Maria e avanti!”

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