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Viaggio tra le pagine del tempo attraverso la biblioteca della Villa Neroniana di Anzio

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Si svolgerà giovedì 28 febbraio 2019 dalle ore 16,30 alle ore 18,30 presso la Casa Comunale di Villa Sarsina ad Anzio, la conferenza “Viaggio tra le pagine del tempo attraverso la biblioteca della villa neroniana di Anzio”. I cittadini potranno scoprire cosa accadeva ai tempi di Nerone grazie alla ricostruzione di Chiara Della Valle, dottoressa in Conservazione dei Beni Culturali. Il suo discorso si basa su dati storico-archeologici, fonti antiche e iconografiche e ha lo scopo di far rivivere le fasi storiche della villa imperiale di Anzio attraverso alcuni dei suoi ambienti, in parte, ancora da scoprire fino in fondo, come la cosiddetta “biblioteca”, segno di uno stile di vita raffinato e acculturato.

Antium, punto strategico per i traffici commerciali fin dall’antichità, è diventata, tra epoca repubblicana e epoca imperiale, luogo di villeggiatura per molti membri dell’elitè romana e delle famiglie imperiali. Le loro ville erano totalmente dedicate all’ ”otium”, che, contrariamente al concetto di ozio moderno, includeva tutte quelle attività lontane dalla vita politica e amministrativa, come la poesia, la scrittura, la pittura, la recitazione, la lettura. E non c’era niente di meglio, all’epoca, che, perdersi con la mente, in un rotolo di papiro, in una pergamena o nel loro sfrenato collezionismo. Rispetto ad oggi, la lettura e lo studio dei testi antichi avevano una grande importanza per la formazione civica e personale di un cittadino romano di una certa classe sociale. Anche gli imperatori ne erano consapevoli, per questo ingaggiavano un’equipe di professionisti specializzati nella copiatura, incollatura e catalogazione dei testi. Tutto questo avveniva anche nella villa imperiale di Anzio: forse già con Augusto, Nerone, ma soprattutto con Adriano. La testimonianza scritta di Filostrato, ospite ad Anzio, all’epoca di Adriano, conferma la bellezza estetica e l’elevata disponibilità di testi della biblioteca imperiale.

 

RESTI DELLA COSIDDETTA BIBLIOTECA, VISTI DALLA SPIAGGIA

Pertanto le biblioteche, oltre ad essere i centri di circolazione e fruizione del sapere, rappresentavano i luoghi di conservazione del passato, di cui i nobili romani andavano particolarmente fieri, perché si consideravano discendenti, tramite le loro gens, di antenati dalle gesta eroiche, ricordate e celebrate nei testi che custodivano tanto gelosamente nelle loro apposite biblioteche.

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