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Il 29 gennaio ad Aprilia rinasce l’Antico Centro Commerciale

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L’intervista a Marchitti e Ialongo

Domenica 29 gennaio dalle ore 10.00 alle 22.00, tra piazza della Repubblica, via degli Aranci, Largo delle Rose e Via Augusto, si terrà “L’Antico centro commerciale”, una giornata in cui i negozi rimarranno aperti e le vie saranno vivacizzate dai colori delle bancarelle di artigiani locali.
L’idea nasce dallo sconfortante stato attuale delle vie del centro storico apriliano: molti attività chiuse negli ultimissimi giorni, segno di decentramento della vita e dello shopping.
Ma una serranda aperta non è solo questo, è anche socialità e tiene lontano il degrado in cui versano isolati come quello di Largo delle Rose, le cui condizioni versano sempre più nello squallore. Dove regna il degrado regna la delinquenza e la città non è più dei cittadini che lavorano e operano alacremente per realizzare e mantenere un decoro civile, bensì della decadenza e del deterioramento.
Così un gruppo di persone ha pensato di dare una svolta e fare una “sommossa popolare” contro la moria del centro storico, che non attrae più, nel modo più semplice, pacifico e folkloristico: aprire i negozi e con l’aiuto di intrattenimenti per bambini, mostre fotografiche, riportare “lo struscio”, decentrato nei centri commerciali. L’idea è stata avallata dall’assessore alle attività produttive che così ci ha dichiarato “Con la delibera odierna abbiamo voluto riconoscere e rimarcare l’opportunità che iniziative di questo genere rappresentano per la rivitalizzazione del nostro centro urbano. Quando alcuni commercianti insieme al comitato grandi eventi qualche mese fa sono venuti da me in assessorato per illustrarmi l’idea della manifestazione ho apprezzato e stimolato subito l’organizzazione anche perché finalmente veniva da una proposta direttamente costruita da commercianti ed associazioni e coinvolgeva un tratto del nostro centro che ha assoluto bisogno di essere rivitalizzato. L’idea è quella di iniziare con l’esperimento di domenica e nelle intenzioni degli organizzatori integrarlo magari con il mercatino dell’antiquariato, il circuito di Aprilia in Latium ed i giovedì dello shopping estivo, segno tangibile di come le iniziative di questa amministrazione, penso anche al rinnovato mercato coperto ed il progetto approvato dalla Regione di Piazza delle Erbe, abbiano fatto da apripista perché tutti noi, istituzioni, cittadini, commercianti, associazioni, insieme possiamo riprendere coscienza di quanto è importante recuperare gli spazi pubblici. Mi auguro ovviamente il successo della manifestazione ed invito i cittadini a partecipare alle molteplici e particolari iniziative che saranno proposte..alla riscoperta di storia, sapori e tradizioni .”

Ma abbiamo anche ascoltato il suo co-ideatore, Simone Ialongo, del negozio Off-Store, che ci ha riportato un pensiero di Mario Bontempi: “L’incremento demografico dell’anno Mille portò alla formazione di nuovi centri urbani e alla rinascita di quelli esistenti. Così, la città tornava a essere, come nell’antichità, il centro propulsore della società civile. All’interno delle mura vennero a convivere uomini di estrazione sociale molto diversa: contadini inurbati in seguito all’eccedenza di manodopera nei campi, feudatari minori che cercavano di sottrarsi ai vincoli verso i grandi feudatari trasferendosi in città, oltre che notai, giudici, medici, piccoli artigiani e mercanti. Questi costituivano per eccellenza la classe dei “borghesi”, vale a dire di coloro che, non essendo nobili, traevano la propria prosperità dall’esercizio di arti o mestieri, avendo nella città il loro ambiente naturale. all’inizio del Secondo Millennio, nacquero i Comuni in Italia.
Nacquero come sinergia tra parti economiche, parti sociali e parti culturali che all’unisono si presero cura delle proprie cittadine oltre che di se stesse.
E ora, Simone, all’inizio del Terzo Millennio? “Per un giorno, ci piacerebbe riportare tra le strade di Aprilia questa integrazione tra le varie parti che compongono la società di questo territorio.
Per un giorno ci piacerebbe portare in un unico luogo ciò che attualmente è dislocato nello spazio: centri commerciali, centri sociali ed associazioni culturali.

Ne risulterà una festa, un’ atto d’amore di una popolazione nei confronti della propria città, delle strade, delle piazze: bimbi che ballano, cani che cercano compagni di vita, antichi cittadini che raccontano le loro origini, nuovi cittadini che per un giorno condividono i propri usi e costumi, la breve storia delle nostre terre che ha lasciato molti segni, la nuova storia cantata a tempo di hip hop da giovani ed immagini, immagini vecchie e nuove di un territorio che tenta di rigenerarsi… e molto altro ancora, ma, soprattutto umanità.”

Marina Cozzo

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