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Ardea, altri 6 furti imputati alla banda del ‘lockdown’: svaligiavano supermercati in tutta la provincia (FOTO)

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banda del lockdown

Banda del ‘lockdown’, sono sei gli arresti eseguiti questa mattina dai Carabinieri del Gruppo di Frascati per associazione per delinquere, furto in danno di esercizi commerciali legati alla grande distribuzione ed estorsione. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno permesso di scoprire altri 6 furti attribuibili alla banda, per un bottino complessivo superiore ai 100.000 Euro che ha portato il G.I.P. del Tribunale di Velletri ad emettere una nuova ordinanza che dispone l’arresto.

La banda del ‘lockdown’: almeno 12 i furti commessi

Gli autori dei furti, tutti di origine sinti, erano già stati arrestati dai Carabinieri nella primavera del 2020 per la stessa tipologia di reati. Il provvedimento cautelare, eseguito in data odierna, rappresenta il completamento dell’indagine cominciata l’anno scorso. Queste ultime hanno permesso di imputare alla banda ulteriori 6 furti, per un totale, sommandoli con la precedente attività, di 12 furti contestati, tra consumati e tentati.

Come operavano: da Ardea furti in tutta la provincia, da Pomezia a Fiumicino

Il modus operandi della banda ricalca in pieno quanto precedentemente contestato. Peraltro ha già portato i membri dell’associazione ad una condanna in primo grado. 

Senza curarsi del “lockdown” imposto sull’intero territorio nazionale la banda si muoveva per l’intera provincia di Roma dove, una volta individuato l’obiettivo, scassinava le casseforti dei supermercati.

Al termine dei furti la banda faceva rientro alla base di Tor San Lorenzo (Ardea) dove sono stati trovati vari arnesi utilizzati per rubare all’interno degli esercizi commerciali. Pomezia, Fiumicino e Roma le aree interessate dai furti. La visione delle telecamere di sorveglianza degli esercizi commerciali colpiti ha permesso agli inquirenti di comprendere che i furti erano commessi sempre dalla stessa mano. E, dal confronto delle immagini, è stato possibile dare un nome ai vari componenti della banda.

Le perquisizioni effettuate nel giugno 2020 presso le case degli indagati hanno permesso di arricchire ulteriormente il materiale probatorio. Questo attraverso il rinvenimento ed il sequestro di capi di abbigliamento identificativi, arnesi atti allo scasso e radioline utilizzate durante i colpi. Il tutto ha permesso così di individuare con certezza i responsabili delle varie azioni criminose contestate e di rafforzare gli elementi a loro carico.

I provvedimenti a carico della banda

Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge che: ”ricorre il concreto ed attuale pericolo che gli indagati, se liberi di circolare, commettano altri gravi delitti della stessa specie di quelli per cui qui si procede, pericolo desumibile principalmente dalle modalità dei fatti – per la loro reiterazione continuativa in un breve lasso di tempo nonostante le restrizioni agli spostamenti territoriali imposti dal governo per contrastare la pandemia e per gli strumenti messi a disposizione dagli associati per la commissione dei reati – oltre ad essere desumibile dai loro precedenti penali reiterati e specifici, emergenti dal relativo certificato del casellario. Al riguardo, le recenti ulteriori limitazioni imposte dal governo all’apertura dei pubblici esercizi ed alla libertà di circolazione delle persone dovuta all’emergenza sanitaria per il covid-19, non fa venir meno l’attualità e concretezza di dette esigenze. Questo poiché le attività resteranno comunque aperte. Si tratta infatti di farmacie, supermercati e tutti gli esercizi di vendita di generi di pubblica necessità. Sicché gli indagati avrebbero comunque svariate occasioni per proseguire la loro attività continuativa di ladri genericamente programmata all’atto di costituirsi in una associazione”.

 

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