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Ardea, Pomezia e litorale romano: ipotesi prolungamento della chiusura delle spiagge (almeno) fino al 18 maggio

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Ad Ardea, ma potrebbe essere così anche per il resto del litorale, si potrebbe decidere di prolungare l’interdizione delle spiagge almeno fino al 18 maggio. Il Sindaco Savarese dunque potrebbe estendere il provvedimento che al momento vieta l’accesso all’arenile fino al prossimo 3 maggio di ulteriori due settimane. Il motivo è semplice: a pesare è l’incertezza di come, e soprattutto con quali risorse, dovrebbe essere gestito il controllo delle prescrizioni di sicurezza in materia di Coronavirus specie sulle spiagge libere. Questo peraltro in concomitanza dell’allentamento delle misure restrittive a partire da lunedì 4 maggio, data dalla quale ci si potrà spostare anche per andare a trovare i “congiunti”. 

Chi dovrà, cioè, garantire, tra gli altri, che non si verifichino assembramenti sia sulla spiaggia che in acqua? Se allora l’ipotesi che ad occuparsene sarebbero dovuti essere i gestori degli stabilimenti attigui ai tratti di arenile non in gestione – ma che dire delle estensioni, a volte di chilometri consecutivi, senza nemmeno uno stabilimento? – è tramontata ancora prima di nascere (e bocciata subito dai balneari), sulla vicenda regna la più totale incertezza. “Di certo il Comune non ha risorse né le possibilità di controllare una costa così vasta e caratterizzata da oltre il 60% di spiagge libere”, ci dice Mario Savarese, primo cittadino di Ardea.

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Da qui l’ipotesi di mantenere il mare off limits – come è stato dall’inizio dell’emergenza – in attesa di indicazioni del Governo non solo ad Ardea ma verosimilmente anche nei Comuni limitrofi (i Sindaci del litorale hanno affrontato ieri il tema in videoconferenza) che vivono le medesime circostanze. Insomma, senza misure concrete, l’unica possibilità è rimanere chiusi. Ad ogni modo i Sindaci incontreranno nei prossimi giorni la Regione Lazio per capire come gestire la situazione.

Intanto sul fronte degli stabilimenti Federbalneari Italia ha chiesto di dare il via, a fronte di tutte le prescrizioni anti virus, alla stagione, pena l’impossibilità di salvarla, proprio dal 18 maggio. Il tempo per le decisioni si fa dunque sempre più stretto. 

 

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