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Dipendenti comunali in assemblea ad Ardea…con i topi

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Questa mattina si è tenuta l’assemblea dei lavoratori comunali di Ardea, che da qualche giorno sono in stato di agitazione. Le motivazioni della vertenza sono relative alla mancata sottoscrizione definitiva del contratto collettivo integrativo firmato il 19 dicembre 2019 come pre-intesa da tutte le organizzazioni sindacali e dalla delegazione di parte pubblica.  «L’assemblea, molto partecipata, si è tenuta nello spazio antistante l’Aula Consiliare Sandro Pertini dopo il divieto di poter utilizzare la stessa da parte del Presidente del Consiglio Comunale nonostante fosse, nel momento dell’assemblea, completamente deserta e inutilizzata», fanno sapere i Sindacati CGIL CISL e CSA. 

«Tale comportamento, a nostro parere, è un grave tentativo di boicottare la libertà sindacale costituzionalmente garantita e lede la stessa dignità dei lavoratori. L’assemblea si è tenuta tra arbusti e passaggio di topi ma che comunque non hanno fatto desistere i numerosi dipendenti che hanno dato mandato all’unanimità di continuare con tutte le azioni sindacali e legali, affinché l’amministrazione del Comune di Ardea faccia sottoscrivere definitivamente la pre intesa firmata da tutte le organizzazioni sindacali e tutte le RSU in data 19 dicembre 2019 ed approvata dai Revisori dei Conti e dalla Giunta Comunale in data 31 dicembre 2019», continuano le organizzazioni che difendono i diritti dei lavoratori. 

Dipendenti comunali in stato di agitazione ad Ardea: «Dietro front inaccettabile», non si esclude ricorso ad altre forme di protesta

«Nei giorni scorsi l’amministrazione ha approvato una nuova delibera di modifica di quella precedentemente approvata il 31 dicembre scorso in maniera unilaterale senza che fosse stato sottoscritto alcun ulteriore accordo con le rappresentanze sindacali. Tale dietro front, per le scriventi OO.SS. risulta grave e incomprensibile, in quanto mina le corrette relazioni sindacali e soprattutto il volere dei lavoratori. Per questo motivo nei prossimi giorni sarà inviata la richiesta di un ennesimo tentativo di conciliazione al Prefetto di Roma, dopo quello di settembre dello scorso anno, e alla Commissione di Garanzia per lo Sciopero, ed in caso di esito negativo saranno attivate tutte le azioni legali e sindacali che potranno sfociare i tutte le forme di protesta previste dalla legge», concludono le sigle Sindacali.

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