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Rifiuti illegali al porto di Civitavecchia: sequestrate 32 tonnellate di merce dal valore di 23 mila euro

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I rifiuti illegali trovati al porto di Civitavecchia erano dichiarati per l'esportazione. Sequestrate 32 tonnellate di merce.

Civitavecchia. Motocicli fuori uso, oggetti per la casa, apparecchiature elettriche ed elettroniche. Ben 32 le tonnellate di merce sequestrate dai funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli in servizio presso il porto di Civitavecchia. Nel corso dei controlli c’erano anche i Carabinieri Forestali della stazione locale, un lavoro sinergico che ha reso possibile bloccare un traffico illecito di rifiuti diretti in Senegal, Togo e Tunisia. Le operazioni si sono svolte nell’ambito di due importanti operazioni internazionali volte al contrasto degli illeciti di tale natura, denominate “DEMETER VIII” e “TRASH”.

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I controlli delle autorità e la merce sequestrata 

In questa circostanza, sono stati posti sotto sequestro, negli spazi doganali dello scalo portuale civitavecchiese, tre partite di merce per un peso complessivo di 32 tonnellate e 23mila euro di valore. Tra i rifiuti, 38 motocicli interi fuori uso e parti di ricambio, un’autovettura e motori per mezzi industriali non bonificati, apparecchiature elettriche ed elettroniche, mobilio ed oggetti per la casa. I rifiuti, stipati in container, erano dichiarati per l’esportazione da operatori con sede nel Lazio e nelle Marche. Le documentazioni doganali di esportazione di accompagno dei container risultavano non corrispondere alla reale natura delle merci in essi contenute.

I reati 

I reati configurati sono il falso ideologico in dichiarazione pubblica, attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, trasporto e traffico illecito dei rifiuti con l’aggravante ambientale. I container, ora posti sotto sequestro, sono il frutto di un’accurata analisi del rischio, svolta ai sensi dell’articolo 46 del Codice Doganale dell’Unione, condotta dal Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia, in sinergia con Ufficio di Intelligence della Direzione Antifrode Centrale e con l’intervento della Regione Carabinieri Forestali “Lazio” – Sezione di Civitavecchia. 

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