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Ostia Antica, crepe negli stabili vicini al nuovo ecomostro

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Numerose crepe si stanno aprendo negli stabili di Ostia Antica vicini al nuovo “ecomostro” in cemento armato. Le vibrazioni prodotte dal cantiere hanno causato caduta di intonaci, a due passi dal Borgo e a pochi metri dagli scavi archeologici.

La lettera aperta dei cittadini

La situazione è denunciata in una lettera aperta dei cittadini di Ostia Antica. “Da mesi ormai si sta portando avanti una battaglia popolare e mediatica per impedire la “bruttura”  che si sta tentando di perpetrare in uno dei siti archeologici più importanti d’Europa, ad Ostia Antica, dove tutto ha odor di storia millenaria, con il bellissimo Borgo ed i fantastici Scavi Archeologici, per impedire e bloccare un cantiere dove dovrebbe nascere un “palazzo” di tre piani, circa ventisette appartamenti, negozi, garage e, udite, udite un supermarket. Tutto potrebbe sembrare una normale iniziativa commerciale, se non fosse che da progetto la struttura mostra il netto contrasto con l’ambiente circostante, palazzine d’epoca, un borgo rinascimentale, e non ultimi gli Scavi Archeologici, forse i più importanti dopo quelli di Pompei. Da mesi il cantiere sta portando seri disagi, con i suoi numerosi mezzi pesanti e il lavoro di palificazione che nel suo “battere” sta portando seri rischi per la stabilità degli edifici circostanti, mettendo in seria evidenza crepe e cedimenti strutturali, che stanno creando comprensibile ansia ai suoi abitanti ed mettendo in seria difficoltà le varie attività commerciali che da decenni svolgono li le loro attività. Dopo numerosi solleciti di interventi per verificare la portata delle criticità che stanno venendo alla luce, ecco arrivare i primi ordini di chiusura per “inagibilità” agli stabili e le attività commerciali che verranno colpite economicamente dal lavoro indiscriminato di un cantiere che non ha forse “previsto” l’instabilità di un territorio ad altissimo rischio fragilità di una falda stratificata friabile, rischio alluvionale ed idrogeologico, e cosa da non sottovalutare, la sua assurda ubicazione in un contesto storico-archeologico-culturale”.
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