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Regina Coeli, detenuto minaccia il suicidio: il giudice lo ‘salva’

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Carcere di Regina Coeli a Roma

Momenti di grande tensione nel carcere di Regina Coeli, dove un 23enne è salito sui tetti del penitenziario e minacciato di buttarsi di sotto. Paura per le sorti del giovane, finito in carcere per aver messo a segno la rapina impropria di un telefonino ai danni di un passante.

Il 23enne è salito sul tetto e minacciato di buttarsi di sotto

È successo tutto all’improvviso ieri pomeriggio, lunedì 9 ottobre. Il 23enne è riuscito a salire sul tetto della struttura detentiva e ha minacciato di buttarsi nel vuoto, poi ha formulato una serie di richieste agli agenti di Polizia penitenziaria. A salvare la situazione è stato il giudice che aveva disposto il carcere per il ragazzo. Una misura che il magistrato ha ritenuto necessaria anche alla luce del fatto che il giovane era un senzatetto e, quindi, era impossibile restringerlo ai domiciliari.

L’intervento del gip ha evitato il peggio

Il gip, Emanuela Attura, si è intrattenuta per diversi minuti con il 23enne. Un dialogo che ha portato il detenuto a desistere dal gesto estremo. La dottoressa Attura sembra essere riuscita a toccare le giuste corde per evitare che Regina Coeli si consumasse una tragedia. Tutto questo, mentre gli altri carcerati hanno approfittato per creare disordini, facendo rumore con le stoviglie nelle proprie celle e urlando.

Solo un mese fa il suicidio del 21enne

Per fortuna il magistrato è riuscito a ristabilire la calma e ha consentito agli agenti di accompagnare il 23enne in infermeria dove è stato sottoposto alle cure del caso. Un intervento provvidenziale quello del gip che ha evitato conseguenze serie, proprio come il 10 settembre scorso quando un 21enne, che sembrava potesse essere affetto da scabbia s’è tolto la vita. In quest’ultima occasione il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria aveva lanciato l’allarme e denunciato: ‘La mancanza di un numero adeguato di operatori’.

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