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Roma, Harry Greb crea un nuovo murales sui migranti: “Why not?”

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why not

Si intitola “Why not?” la nuova opera di Harry Greb, comparsa a Trastevere, a Roma. Rappresenta Gesù Cristo che indossa una bandiera dell’Ue e regge un barcone pieno di migranti.

La nuova opera di Harry Greb a Roma

Dovremmo accogliere, condividere, aiutare chi ha più bisogno – ha commentato l’artista – non girarci dall’altra parte e oltretutto fare leggi che ostacolano chi salva vite in mare. Dietro tutto ciò c’è disperazione, sopravvivenza. Diritto… Diritto.. diritto alla vita. Se non si capisce questo rischiamo di affondare tutti. Perché l’Europa non si occupa seriamente del fenomeno migratorio? Perché? perché no?”. Nell’opera “Why Not?” l’artista ha ritratto Gesù che indossa una bandiera dell’Europa, mentre regge in mano un’imbarcazione, segno di Gesù che invita l’Europa ad accogliere e salvare.

Sulla barca rossa che Gesù tiene con sè salvandola la scritta “Why Not?” (Perchè no?). A correlare l’opera questo messaggio: “Dovremmo accogliere, condividere, aiutare chi ha più bisogno.. è questo che ci hanno insegnato, non girarsi dall’altra parte e oltretutto fare leggi che ostacolano chi salva vite in mare. Dietro tutto ciò c’è disperazione, sopravvivenza..diritto alla vita.. Se non si capisce questo rischiamo di affondare tutti…Perché non aiutiamo?..perché l’Europa non si occupa seriamente del fenomeno migratorio?..perché no?”.

Il tema dell’opera è l’accoglienza dei migranti che è tornato alla ribalta dopo i fatti di Cutro dove sono morti più di 60 migranti (tra cui bambini) e proprio i tragici fatti avvenuti in Calabria hanno ispirato l’artista come confermato a RomaToday: “L’ho fatto in seguito a questa tragedia. Mi chiedo come sia possibile affrontare il tema dei migranti, in questo modo ovvero non affrontandolo, ponendo degli ostacoli a chi salva delle vite in mare. L’opera si intitla Why Not?, Perchè No?. Perchè non aiutiamo ad aiutarli?”. Nel murales e nel post di Greb c’è anche un riferimento alle parole, che hanno creato polemiche, del Ministro Piantedosi (“Io non partirei se fossi disperato”, ndr): “Sono parole irrispetose e inadeguate. Davanti ad una tragedia del genere a persone che cercono di sfuggire alla disperazione, alle guerre, alla fame non è possibile che le istituzioni si pongano in questo modo. Bisogna trovare una soluzione che sia pro vita e non lasciandoli morire in mare”.

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