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Latina, alla ricerca di Sid: scappato o rubato? Il ‘mistero’ del cane scomparso

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Cercasi Sid disperatamente: così si può sintetizzare una storia molto particolare che arriva da Latina.

Protagonista uno Springer Spaniel di circa 10 anni, sparito da Latina il 10 giugno di quest’anno durante una passeggiata con la dog sitter.

La ragazza ha raccontato che il cane, dopo essere stato aggredito da un altro cane, è scappato all’altezza della rotonda della Plasmon, andando in direzione di Borgo Grappa.

Ma questa versione, dapprima presa per buona dai proprietari, nei giorni seguenti ha iniziato ad avere contorni oscuri che hanno messo in dubbio la veridicità del racconto della ragazza.

I FATTI

Ma andiamo per ordine. Sid appartiene a un uomo anziano, Roberto, amante della caccia. L’uomo – a cui due anni fa è morta la moglie – vive con il nipote: suo figlio è morto 11 anni fa, il 25 luglio 2008, e lui ospita il ragazzo.

Esattamente un anno dopo, il 25 luglio 2009, Sid entra nella vita di Roberto e riempie i vuoti della sua vita. Cane e padrone sono in simbiosi per anni, poi, dopo la morte della moglie, Roberto capisce di aver bisogno di un aiuto.

Si rivolge quindi a una giovane, che dapprima si occupa solo delle pulizie in casa per due o tre volte a settimana. La ragazza viene accolta come una di famiglia e, nel tempo, si propone per portare a spasso Sid tutti i giorni, visto che fa da dog sitter anche ad altri cani.

Roberto accetta di buon grado (ovviamente retribuendo la ragazza) e le cose vanno bene per diverso tempo.

Ma ultimamente qualcosa si guasta nei rapporti con la giovane: nonostante continui a comportarsi come una di famiglia (ha la sua copia delle chiavi di casa, spesso mangia con il signor Roberto e con il nipote), discute con l’anziano in merito al cane, sostenendo che Sid non viene portato a spasso nelle ore giuste nelle passeggiate del mattino presto e della sera e rimproverando di questo Roberto.

Una mattina la ragazza ha una discussione con il padrone del cane in merito ad Alessandro, il nipote che vive in casa con Roberto, dicendo che era troppo disordinato. La discussione ha toni piuttosto accesi e si conclude con la giovane che esce per portare a spasso il cane.

Da quella passeggiata non rientrerà più a casa di Roberto.

LA SPARIZIONE DI SID

La ragazza confessa, ma solo la sera, alla figlia di Roberto di aver perso il cane durante la passeggiata, dicendo che Sid era stato aggredito da un altro cane ed era scappato.

“La ragazza – racconta Elisabetta, figlia di Roberto – da subito mi dice che secondo lei il cane non si troverà più e da quel momento non vuole più parlare con mio padre, non si presenta più al lavoro, non vuole dire in che punto il cane è sparito, indicando solo vagamente la Migliara 45, strada lunghissima che di certo non fornisce punti di riferimento se non di danno indicazioni più precise”. 

“Noi – prosegue Elisabetta – inizialmente abbiamo creduto alla sua versione, ma poi ci è venuto il dubbio che la storia non fosse vera quando la ragazza non ha voluto rispondere alle nostre domande”.

La giovane, che fa da dog-sitter anche per altre persone, qualche giorno dopo racconta a  una donna che il cane “è stato preso perché veniva trattato male dal padrone” e che “non glielo restituirò mai perché il padrone è un cacciatore, tanto non mi denunceranno mai”.

Ma le cose strane non finiscono qui: il 12 luglio sul Facebook appare un post pubblicato nella pagina da un’associazione che si occupa di cani abbandonati.

Come si vede dallo screenshot fatto dai proprietari di Sid, si vede la foto di un cane identico a quello scomparso, chiedendone l’adozione perché “il padrone è morto”.

 

“Mio marito – racconta ancora la figlia di Roberto – riconoscendo Sid nella foto chiama immediatamente per dire che era interessato. Risponde una ragazza che dice che farà sapere, ma subito dopo il post viene rimosso e mio marito non viene mai richiamato”.

LA DENUNCIA

Questa stranezza, unita al fatto che proprio in quei giorni Elisabetta viene a sapere di quanto la ragazza aveva raccontato alla sua cliente, fanno decidere ai proprietari di Sid di rivolgersi alle forze dell’ordine.

“Appena sono venuta a sapere di questa cosa – continua Elisabetta – ovviamente l’ho riferita a mio padre e insieme siamo andati a fare la denuncia per la sparizione di Sid, raccontando tutto, compreso il fatto che più volte abbiamo cercato di parlare con la ragazza, che si è sempre negata al telefono e non si è più nemmeno presentata per fare le pulizie. L’unica volta che ero riuscita a parlarle lei si è ostinata a dire che il cane era scappato dopo essere stato aggredito. La nostra speranza è di ritrovare Sid in buone condizioni, di riaverlo con noi. Per mio padre è un membro della famiglia, ha un significato enorme per lui e da quando è sparito sta veramente male. Adesso, tra la denuncia e la diffusione delle foto di Sid attraverso il giornale, spero che questa storia si concluda nel migliore dei modi, ovvero ritrovando il nostro cane”.

 

 

 

 

 

 

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