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Ardea e Pomezia: la terra dei “fuochi”. Le vie del sesso…tre anni dopo [VIDEO]

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Via ardeatina, Via di Valle Caia, Santa Palomba: quando la decenza non ha più limiti. Degrado, prostituzione, oscenità impunita. C’è di tutto su alcune strade del territorio: una vita che scorre parallela, dove sembra che le regole del vivere comune non esistano, una sorta di zona “franca” dove vale tutto e si può tutto. Come avrete modo di vedere nel video girato e inserito in questa pagina, lo scenario che è emerso a margine della nostra inchiesta è davvero deprimente. Sono le vie del sesso del territorio di Pomezia e Ardea: sarà cambiato qualcosa rispetto al 2015?

Il Corriere della Città – Gennaio 2018

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Degrado e impunità: è la terra di nessuno

Un senso del pudore inesistente, ragazze praticamente nude in mezzo alla strada, atti sessuali tra le abitazioni anche in pieno giorno. Una vera e propria terra di nessuno. Lungo il nostro viaggio troviamo infatti di tutto: le zone sembrano esser ben ripartite tra prostitute di nazionalità romena, che stazionano lungo la Via Ardeatina, quelle bulgare, che “hanno” gli spazi che ricadono sotto il Comune di Roma, ed infine le africane che si trovano invece nei pressi della stazione. La situazione, denunciano i residenti, benché atavica, ha raggiunto negli ultimi tempi condizioni non più tollerabili. Raccogliamo ad esempio un video, girato in pieno giorno, di un rapporto sessuale consumato a ridosso della recinzione del campo sportivo dove ogni giorno si allenano bambini anche piccolissimi; il risultato di tali oscenità è che genitori e dirigenti si ritrovano quotidianamente a ripulire il piazzale per risparmiare ai propri figli lo spettacolo indecoroso che questi “signori” lasciano ogni qual volta. Di notte poi, come se non bastasse, la situazione si fa ancora più drammatica. E’ con il buio infatti che la terra di nessuno si trasforma nella “terra dei fuochi” (da qui il titolo della nostra inchiesta). Sono tanti, tantissimi infatti i roghi rudimentali accesi dalle prostitute “al lavoro” un po’ per scaldarsi dal freddo, dato che l’abbigliamento – si fa per dire – resta lo stesso delle ore diurne, un po’ per segnalare agli avventori la propria presenza. E’ così che il cliente sceglie la propria “preferita” da caricare in auto, portare in qualche anfratto o perfino in alcune baracche di fortuna allestite lungo la campagna, fare e pagare il dovuto, prima di riscaricarle al loro posto. E ad attenderle pazientemente c’è sempre il loro “fuoco”.

Cosa chiedono i residenti

Ma c’è chi, con grande coraggio e forza di volontà, non si rassegna al degrado e lotta quotidianamente nonostante la totale assenza delle istituzioni. Vorrebbero un quartiere normale, sognano un parco pubblico come quello di Roma 2, o degli spazi aggregativi. Si danno da fare e organizzano iniziative come quella messa in atto nel corso di dicembre. Armati di scope, sacchi, guanti e quant’altro i cittadini, sostenuti dal Comitato di Quartiere di Santa Palomba, hanno infatti provveduto a ripulire larghi tratti della Via Ardeatina che ogni giorno “ospita”, come visto, i salotttini in bella mostra delle prostitute. “Prostitute, buche, traffico insostenibile, inquinamento, impianti a rischio di incidente rilevante di cui nessuno ci informa, siamo veramente disperati”, è il grido della popolazione residente. “Ci vergogniamo perfino di invitare gli amici a casa”, ci dice un altro signore che solo dopo un’estenuante “lotta” è riuscito a far spostare una prostituta con il relativo fuoco dal cancello di casa. Problemi che si sommano a problemi insomma, come le difficoltà ataviche di una stazione che invece giace nel dimenticatoio, abbandonata a sé stessa e snobbata da tutti con in primis le istituzioni locali e non. “Consapevoli che in Italia non c’è una legge che vieti la prostituzione, chiediamo che, in forza dei pronunciamenti del Parlamento Europeo e degli organismi sovranazionali, si trovi almeno un modo per colpire i clienti, veri e propri complici delle condizioni di queste ragazze, e di colpire anche le prostitute per oltraggio al pudore, quando queste mostrano le loro nudità”, è dunque l’appello trascritto in una raccolta firme, caduta fino ad ora però nel vuoto, trasmessa a tutte le istituzioni e alle forze dell’ordine.

Le azioni predisposte dal Comune di Pomezia

A dicembre il Sindaco Fucci era intervenuto sulla questione sicurezza del quartiere: “Nelle ultime settimane – spiegava il primo cittadino – si sono svolte due operazioni anti-prostituzione nel quartiere ad opera di Carabinieri e Polizia Locale (proprio con il corpo di Polizia Locale sarebbe al vaglio la predisposizione di un presidio nella zona anche se ancora le modalità non sono note), che hanno visto l’identificazione di decine di prostitute e clienti. Quello che serve nel quartiere è un controllo costante, così come richiesto con forza da residenti, pendolari e associazioni. Ho scritto nuovamente al Prefetto per sollecitare una risposta: ritengo necessario che le istituzioni deputate intervengano attivando l’operazione ‘Strade Sicure’ anche in provincia e nei quartieri più periferici come quello in oggetto. Vogliamo garantire la sicurezza dei nostri concittadini e il decoro pubblico, ma non possiamo farlo da soli”. Ma alle parole, alle belle intenzioni, servono fatti – e non qualche intervento alliativo sporadico buono più per il marketing che per altro – altrimenti si resta solo nella sfera degli spot elettorali che da qui in avanti, giustappunto, siamo sicuri si faranno sempre più martellanti e faranno di Santa Palomba “la priorità assoluta dei programmi della futura amministrazione di Pomezia”.“Siamo visti come una zona dove costruire solo industrie e discariche ma noi qui ci viviamo anche se non interessa a nessuno. Finiremo tutti per morire di tumore”. Parole che riportano tutti alla realtà e con le quali chi vorrà amministrare a partire dal prossimo giugno la città dovrà inevitabilmente fare i conti.

(FINE PRIMA PARTE)

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