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Codice rosso per le vittime di violenza

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Facciamo chiarezza 

Questa settimana ho chiesto la collaborazione della dottoressa Federica Perpignano, giurista attivamente impegnata per la tutela alle donne vittime di violenza. 

 

Che cos’è il codice rosso?

La violenza sulle donne è un fenomeno oscuro e incomprensibile. Ogni giorno le cronache riportano notizie di maltrattamenti, stupri, sino ad arrivare all’esito irreparabile: il femminicidio.

Il codice rosso entrato in vigore il 9 agosto 2019 è la legge che tutela le vittime di violenza domestica e di genere che prevede procedimenti più veloci e pene più severe.

Si compone di 21 articoli che descrivono i reati attraverso cui si esercita la violenza di genere e domestica; significativa è l’introduzione dei reati di revenge porn, matrimoni forzati, deformazione dell’aspetto della vittima con lesioni permanenti al viso.

Che cosa c’è di nuovo rispetto alle precedenti misure penali?

Le novità introdotte stabiliscono una velocizzazione delle indagini e dei procedimenti giudiziari, si prevede che la polizia giudiziaria dovrà comunicare al pm le notizie di reato concernenti i delitti di violenza domestica e di genere, acquisita la notizia di reato, dovrà essere comunicato immediatamente al pm anche in forma orale. A seguito della comunicazione orale vi sarà immediatamente quella scritta.

La vittima dovrà poi essere ascoltata dal magistrato entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Nel caso venga accertata la violenza il responsabile potrà essere condannato dai 3 ai 7 anni; se l’aggressione è armata o è avvenuta dinanzi ad un minore, disabile o donna incinta la pena sarà aumentata fino alla metà.

Qui di seguito le modifiche ai reati preesistenti e nuove fattispecie di reato:

STALKING: è prevista la reclusione minimo 1 anno  al massimo 6 anni e sei mesi rispetto alla precedente prevista dai 6 mesi ai 5 anni;
VIOLENZA SESSUALE: si inaspriscono le pene si sale dai 6 ai 12 anni rispetto alla precedente di 5 anni e quella massima di 10 anni. La violenza diventa aggravata in caso di atti sessuali con minori di anni 14 a cui è stato promesso o dato denaro o qualsiasi altra cosa utile, anche solo promessa;
VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO: prevede un minimo di anni 8 ed un massimo di anni 14, nella precedente era punita con un minimo di anni 6 ed un massimo di 12;
REVENGE PORN: aspetto innovativo della legge, punisce chi diffonde illecitamente immagini o video privati e sessualmente espliciti senza avere il consenso delle persone rappresentate per danneggiarle o ricattarle, è prevista una pena con reclusione da 1 a 6 anni e una multa che va dai 5.000 ai 15.000 euro. Tale pena si applica anche a chi ha ricevuto o acquisito tali immagini o video e non curante li diffonde a sua volta a terzi per provocare un danno agli interessati.  Se il reato è commesso nell’ambito di una relazione affettiva, dal coniuge anche separato o divorziato o da una persone che è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa sono considerate aggravanti;
DEFORMAZIONE DELL’ASPETTO DELLA PERSONA MEDIANTE LESIONI PERMANENTI AL VISO: è prevista una pena con reclusione da 8 ai 14 anni. Se per effetto del delitto in questione si cagiona la morte della vittima la pena è l’ergastolo;
REATO DI COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO: è prevista una pena da 1 a 5 anni. Se il reato è commesso a danno di minori e si procede anche quando il fatto viene commesso all’esteso da o in danno di un cittadino italiano o di uno straniero residente in Italia sono da considerarsi tutte aggravanti;
VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMETNO DALLA CASA FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUESNTATI DALLA PERSONA OFFESA: sono previsti sei mesi fino a tre anni di reclusione.

Pensa che possa essere efficace concretamente?

Negli ultimi anni si è cercato di creare specifiche forme di tutela per le donne vittime di abusi, si pensi alla famosa legge sul femminicidio del 2013 sino ad arrivare al nuovo decreto sicurezza che ha introdotto la possibilità di applicare il braccialetto elettronico anche agli stalker affinchè non possano avvicinarsi alle donne perseguitate.

Il codice rosso è sicuramente un passo in avanti, ma necessita di risorse, preparate ad affrontare una vera e propria emergenza che il nostro Paese sta attraversando.

Vediamola dal lato pratico: nello stesso giorno in una caserma dei carabinieri giungono una denuncia per furto e una per maltrattamenti familiari, quest’ultima avrà la precedenza rispetto all’altra. Ma sarà davvero così? L’esempio si basa su una denuncia ma se guardiamo le statistiche al giorno arrivano anche 5000 denunce.

Per rispondere alla domanda : può essere efficace concretamente? Si, il potenziale c’è ma bisogna aumentare le risorse e formarle adeguatamente.

Cos’altro bisogna fare per prevenire tali reati?

Ogni giorn si apprendono notizie di stupri, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e la maggior parte delle volte gli autori di tali reati sono ragazzi di età inferiore ai 30 anni e spesso purtroppo minorenni.

Bisogna agire innanzitutto con la formazione e informazione nelle famiglie ed educare all’ascolto cosa che purtroppo attualmente sembra essere utopia.

Bisogna scuotere le coscienze e insegnare il rispetto alla vita.

 

In Italia l’associazione no-profit “Senza veli sulla lingua”, fondata a Milano (ma con diversi sportelli d’ascolto in diverse regioni d’Italia, tra cui il Lazio con Roma e la Toscana con Prato) dall’avvocato Ebla Ahmed nel 2013, si occupa di contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme e manifestazioni, offrendo una serie di sevizi gratuiti alle vittime di violenza. La responsabile sul territorio romano è l’avvocato Adalgisa Ranucci ed insieme al suo team composto dalla Dott.ssa Allegra Cascinari, dalle psicologhe, la Dott.ssa Chiara Ugolini, la Dott.ssa Elisa Avalle, la Dott.ssa Sabrina Rodogno, dall’avvocato penalista Maria Cristina Ciace e dalle giuriste Federica Perpignano e Roberta Catania offrono assistenza psicologica, consulenza legale, assistenza fiscale, consulenza sul lavoro, formazione e progetti nelle scuola (violenza di genere, bullismo, cyberbullismo).

Via Ancona 20, Roma 00198

Tel: 3286717062

 

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