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CASA FAMIGLIA, UN PROGETTO PER LA VITA

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Un progetto per la vita. E’ questo il senso della struttura inaugurata questa mattina nell’ex ostello della gioventù di proprietà della Provincia di Roma, sul Lungomare delle Sirene a Torvaianica. Molto più che una Casa Famiglia, come tiene a precisare l’anima di questo progetto, Fabrizio Cicchini, che oggi ha presenziato la cerimonia insieme alle maggiori autorità civili, militari e religiose del Territorio. Per l’occasione c’erano proprio tutti: dal Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, dall’assessore provinciale alle politiche sociali Claudio Cecchini alla sua collega del Comune di Pomezia Anna Mirarchi, oltre ad altri assessori e consiglieri. Presenti i Comandanti della Stazione dei Carabinieri di Torvaianica Pippo Bisignani e della Compagnia di Pomezia, il Maggiore Rodrigo Micucci, il Comandante della Polizia Locale Stefano Sorbino, il vice Comandante dell’Aeroporto di Pratica di Mare Antonio Albanese e tanti, tantissimi cittadini. Ma quella che all’apparenza poteva sembrare una delle tante inaugurazioni nasconde invece delle realtà terribili ed infamanti: la violenza sui minori. Un crimine subdolo e spesso ignorato, ai danni dei più indifesi. Lo sforzo dei volontari della Casa Famiglia Chiara e Francesco è finalizzato a togliere dalla disperazione i bambini abusati, salvandoli dalle crudeltà a cui sono stati sottoposti e ridando loro una speranza. Oggi l’ex ostello ha ospitato un giorno di festa, per mostrare all’intera comunità il lavoro svolto da tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno creduto nel progetto e contribuito per far si che si trovasse spazio per altri bambini. I presenti hanno manifestato ai responsabili della Casa famiglia il giusto riconoscimento per il gran lavoro fatto nella ristrutturazione dei locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Pomezia, la quale li ha ricevuti a sua volta in comodato d’uso dalla Provincia di Roma. “Questa Casa famiglia – ha dichiarato il sindaco Enrico De Fusco – oltre ad essere un punto di riferimento importante, è sicuramente tra quelle meglio organizzate della Provincia di Roma, con le sue tre strutture che ospitano i ragazzi, il personale specializzato e questi meravigliosi volontari. Un punto di riferimento e di appoggio per tutti quei bambini vittime delle violenze consumate all’interno delle mura di casa. Sono orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare, e credo che ognuno dovrebbe sentire il dovere di aiutare in qualche modo quanti portano avanti ogni giorno questa casa famiglia e a quanti ogni giorno tendono una mano ai loro piccoli ospiti”. Dopo aver visto le scioccanti parole scritte da alcuni dei bambini abusati, il Sindaco, visibilmente commosso come tutti i presenti, ha aggiunto che “Noi saremo sempre a disposizione perché il futuro di questi bambini ci sta a cuore come ci sta a cuore oggi la loro salute”. Disponibilità data anche dal Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che si è ufficialmente impegnato a dare il suo personale contributo “quando servirà, se servirà”. “La qualità dei servizi offerti da un Comune o dalla Provincia non si misura solo con i beni materiali, ma anche con la solidarietà, l’umanità e con la vicinanza ai più deboli. Questo centro è un modello per tutti, perché aiuta chi ha bisogno a non sentirsi solo. Quello che è stato fatto e che si continua a fare qui è importante soprattutto in questa società, così fin troppo individualista, dove il modello a cui aspirare è la persona egocentrica che aspira solo a partecipare a programmi televisivi come Amici o Il Grande Fratello, dove a trionfare è solo l’egoismo ed il narcisismo. Qui invece lo stile di vita è un altro: fare per gli altri senza chiedere nulla in cambio. Ed anche noi faremo la nostra parte”. Un segnale importante per chi questa realtà la vive ogni giorno ed ogni giorno combatte per dare qualcosa a questi bambini che dalla vita hanno già avuto troppe porte in faccia. Porte che sono state sbattute anche sulla faccia dei volontari, che hanno trovato ostacoli nella realizzazione del loro progetto a causa di qualcuno che non lo riteneva abbastanza importante, ma che magari adesso vuole prendersi meriti che non ha. La Casa Famiglia Chiara e Francesco occupa parte del primo e del secondo piano della struttura, mente al piano terra si trovano delegazione comunale ed il comando della polizia locale. Al primo piano ci sono sei stanze singole, tutte già occupate da giovanissimi ospiti, dotate di scrivania, computer, letto singolo, divanetto per il relax e bagno personale. L’intera casa è stata realizzata a misura di bambino, con spazi comuni per mangiare e per divertirsi: un grande televisore, un tavolo da ping pong, libri e giochi vari. L’ambiente è colorato ed accogliente, per creare un’atmosfera rilassata dove i bambini possano imparare a dimenticare e superare i traumi subiti. Al secondo piano, invece, c’è l’area dedicata alle terapie, dove personale specializzato ascolta i piccoli e li aiuta a livello psicologico.

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