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Crisi nell’ortofrutta italiana: prezzi in calo, consumi in caduta

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Banco di frutta e verdura

Profonda crisi del reparto ortofrutta: il motore dell’economia italiana in difficoltà per il crollo improvviso dei consumi.

È crisi nera per il reparto ortofrutta italiano. Dopo le alluvioni che hanno colpito uno dei centri dell’ortofrutticola italiana, ovvero l’Emilia-Romagna, la situazione continua a precipitare per quelle che sono dinamiche dettate dai fenomeni geopolitici, sociali ed economici. Nonostante un leggero calo dei prezzi nella vendita all’ingrosso di frutta e verdura, gli acquisti rimangono bassi di questi prodotti. 

Crisi nell’ortofrutta italiana: calo nel consumo di frutta e verdura

Nonostante un sostanziale calo dei prezzi del 5% nei venditori all’ingrossi di Roma e nel resto d’Italia, il costo per la vendita al dettaglio di fatto è rimasta almeno fino adesso invariata. Tutto ciò comportando una reazione sugli acquisti nella spesa degli italiani, che cominciano a tagliare l’acquisto della verdura e frutta dalle loro compere giornaliere. Tra i crolli più clamorosi, si registra quello per broccoli, zucchine e soprattutto le arance. 

Crisi nell’ortofrutta italiana: cala il prezzo di frutta e verdura

Come registra il Centro Agroalimentare Romano su Il Messaggero, il calo dei prezzi sta vedendo protagonisti vari prodotti provenienti dalla dimensione agricola e ortofrutticola. All’ingrosso si registra una diminuzione nel prezzo delle zucchine, le arance, i cavoli, i broccoli, i pomodori a grappoli e dei cavolfiori romaneschi. Nonostante ciò, molti di questi prodotti alimentari hanno visto un calo del consumo che si stima intorno al 20%. 

Crisi nell’ortofrutta italiana: come sta il portafoglio degli italiani?

Per gli economisti, la flessione sulla vendita dell’ortofrutta è l’ennesima fotografia del portafoglio degli italiani. Molte famiglie stanno provando a risparmiare con il fine di rientrare con le spese eccessive del periodo natalizio, utilizzate soprattutto per regali e preparare le tavolate in famiglia. Una condizione che nei numeri, e a danno degli imprenditori agricoli e dei negozianti attivi nel reparto ortofrutticolo, si traduce con una diminuzione di sei punti in confronto allo scorso anno nella vendita di generi alimentari come frutta e verdura. 

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