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Maxi processo Casamonica: chiesto in appello la conferma delle condanne per mettere fine allo ”strapotere del clan”

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Roma. In Appello è stata espressamente richiesta la conferma delle condanne di primo grado contro il clan Casamonica: in aula sono state infatti ribadite le accuse nei loro riguardi da parte del sostituto procuratore, Francesco Mollace, e dei pm applicati nel procedimento. Accuse forti, ad ogni modo, che vanno dall’associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura alla detenzione illegale di armi.

Le parole del sostituto procuratore in aula

Le parole di Mollace durante il suo intervento sono state riportate da Repubblica: “L’indagine della procura di Roma ha posto fine allo strapotere dei Casamonica. Un clan da anni a braccetto con Banda della Magliana e poteri forti della capitale”. Poi ha aggiunto: ”un clan con una forza di intimidazione impressionante. La galassia Casamonica è quella peculiare struttura dell’organizzazione che porta i diversi gruppi ad unirsi quando c’è ‘bisogno”. 

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Le condanne in primo grado: 400 anni di carcere per gli imputati

In primo grado, è doveroso ricordarlo, le condanne agli imputati del clan erano arrivate ad un totale di oltre 400 anni di carcere. La condanna più alta era stata riservata a Domenico Casamonica, personaggio chiave, ai vertici del clan romano, condannato a 30 anni di carcere. Ma tra gli altri capi, anche Giuseppe Casamonica in primo grado condannato a 20 anni e 6 mesi. Una condanna a 12 anni e 9 mesi, poi, era stata inflitta a Luciano Casamonica. Salvatore Casamonica, anche lui personaggio di rilievo, aveva ricevuto una condanna a 25 anni e 9 mesi. Infine, Pasquale e Massimiliano Casamonica, rispettivamente condannati a 23 anni e 8 mesi e 19 anni. 

Il maxi processo e le richieste in appello

Un vero e proprio maxi processo a cui si è arrivati dopo gli arresti compiuti dai carabinieri del Comando provinciale di Roma nell’ambito dell’indagine ‘Gramigna’, indagine di enorme rilievo coordinata dal procuratore aggiunto della Dda Michele Prestipino, oltre che dai sostituti procuratori Musarò e Luciani.

Secondo i giudici in primo grado: ”L’ampia istruttoria svolta ha investito il gruppo criminale Casamonica operante nella zona Appio-Tuscolana della città di Roma, con base operativa in vicolo di Porta Furba, inquadrandolo, tuttavia, in un contesto delinquenziale più ampio, che possiamo chiamare la ‘galassia Casamonica’, dotata di un indiscusso ‘prestigio criminalè nel panorama delinquenziale romano”.

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