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Porto commerciale, il presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti replica al sindaco di Fiumicino

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“Mi fa piacere che nella sua replica il sindaco Montino non abbia potuto fare a meno di riconoscere che per Fiumicino l’Autorità Portuale di soldi ne ha spesi, eccome. Lui dice tempo addietro, io lo invito a confrontarsi in modo che gli possa illustrare, ciò che già conosce, ossia quanto si è fatto e si sta facendo anche oggi. Ho sempre dimostrato profondo rispetto per il Sindaco e per gli Assessori ed i suoi collaboratori. I verbali del Comitato Portuale dimostrano quale sia stata la sintonia che c’è stata nel portare avanti i progetti e quali le difficoltà sorte e non certo dovute all’Autorita portuale. Ecco perché le mie dichiarazioni vanno nella direzione che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Inizia così la replica del presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino Gaeta Pasqualino Monti al sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

“Ricordo al Sindaco – prosegue Monti – che il progetto della navigabilità del Tevere, ideato e promosso dall’Autorità Portuale, che ha indetto la conferenza dei servizi (a cui ha partercipato anche il Comune di Fiumicino) che ha approvato lo studio di fattibilità, è stato inserito come parte integrante delle ottemperanze del primo stralcio del porto commerciale, trasmesso al MIT, con relativa delibera della Regione Lazio, per l’inserimento nell’allegato Infrastrutture al fine di riconoscere il progetto del nuovo porto quale opera strategica per il Paese. Non credo certo che a questo proposito l’eventuale uscita dall’Autorità Portuale porterebbe benefici al comune e a tutta l’economia del territorio. Forse, anzi, servirebbe proprio dalle istituzioni locali una maggiore spinta, anche sul piano politico, per superare gli ostacoli e le lungaggini che, fatto non certo imputabile all’Authority, stanno rallentando l’avvio delle opere. Abbiamo richiesto un finanziamento alla BEI per 147 milioni di euro, l’istruttoria è praticamente terminata, si tratterebbe di una delle pochissime opere portuali finanziate in Italia dalla Banca Europea per gli Investimenti, ma tutto è fermo per una procedura di infrazione aperta da Bruxelles a carico dell’Italia. Anziché alimentare sterili polemiche, chi veramente e concretamente vuole lo sviluppo di Fiumicino e la realizzazione del porto a mio avviso dovrebbe fare fronte comune per agire presso il Ministero dell’Ambiente affinché la questione venga risolta, a livello nazionale e comunitario”.

Nel frattempo, comunque, l’Autorità Portuale non è stata “immobile”: con un investimento di oltre 2 milioni da parte dell’ente, sono state ultimate, con l’approvazione dei relativi risultati, le indagini ambientali, archeologiche e geotecniche preliminari alla realizzazione del progetto del porto commerciale. E non a caso nei più recenti documenti e atti di programmazione economica e infrastrutturale del territorio si fa riferimento ora all’“Hub logistico integrato Civitavecchia-Fiumicino”.

“Si parla poi giustamente di sicurezza e dragaggi. Ma di certo al Sindaco non dovrebbe sfuggire che l’Autorità Portuale per quanto di propria competenza è sempre stata presente ed attiva, con interventi strutturali e in emergenza, nella consapevolezza del fatto che la soluzione definitiva allo storico problema risieda nella realizzazione della darsena pescherecci così come previsto nel primo lotto del progetto del porto commerciale”.

“Per quanto riguarda poi – prosegue Monti – l’ultimo tratto del porto canale, dopo che già l’Autorità Portuale ha provveduto alla messa in sicurezza idraulica delle due banchine dal Ponte II Giugno alla passerella, il progetto relativo al tratto fino alla foce, è stato anch’esso inserito come parte integrante del progetto del nuovo porto commerciale. Stiamo predisponendo la scheda di bacino portuale per prolungare i termini di validità delle analisi ambientali, in modo da poter attuare il progetto di ripristino del passo navigabile, essendo nota a livello nazionale la problematica esistente dal punto di vista autorizzativo per poter attuare ogni tipo di dragaggio”.

“Infine – conclude Monti – il Sindaco parla della strada di cantiere: gli vorrei ricordare come a seguito di numerosi incontri con il comune in cui è stato condiviso il progetto da realizzare, dallo scorso mese di giugno l’Autorità Portuale – come scritto all’Ufficio Urbanistica del Comune – sia in attesa della delibera di giunta per avviare l’intervento”.

“La realtà – conclude Monti – è proprio quella negata dal Sindaco Montino: si avvicina la scadenza del mio mandato e si aprono i giochi per nominare il presidente del porto. Sono molto dispiaciuto del fatto che io non sia stato chiamato neanche a intervenire in consiglio comunale, visto che ci sono numeri e cose realizzate e progettate. Capisco che questa sia una chiara mossa di carattere prettamente politico. E non ho problemi, va bene e fa parte del gioco”. Il mandato di Monti scade il prossimo 7 giugno, ma già entro il 7 marzo gli Enti dovranno pronunciarsi sulla nomina del presidente. “Sono sempre stato disponibile a qualsiasi tipo di confronto , continua il Presidente – in qualsiasi luogo, ma non sono stato chiamato. Non sono sorpreso da questa uscita del Comune, ma lo sono più che altro perché non sono stati auditi gli operatori portuali e non sia stato richiesto alcun parere”.

A Fiumicino, conclude Monti, “da quando c’è l’Autorità portuale sono stati spesi circa 30 milioni di euro, dopo un anno dal mio insediamento è stato approvato il piano regolatore portuale e abbiamo investito 7 milioni di euro per la progettazione del primo stralcio e le autorizzazioni. Le motivazioni del Comune non stanno né cielo né in terra. Ma ne prendo atto. Aspetto di dare risposte alla città, se me ne verrà data l’occasione”.

 

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