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RIFIUTI URBANI: LAVORATORI E AMMINISTRAZIONE A CONFRONTO

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Dopo la protesta dei dipendenti del Consorzio universitario, adesso tocca ai lavoratori incaricati della raccolta dei rifiuti urbani alzare la voce. Gli operatori ecologici protestano per il mancato ricevimento dello stipendio di Maggio, in riferimento al quale, nel pomeriggio del 14 Giugno, hanno ricevuto un fax da parte del Consorzio Nazionale dei Servizi, formato dalla “Aimeri” e dalla “Formula Ambiente” – le società appaltatrici del servizio – in cui veniva comunicato che la retribuzione del mese precedente non poteva essere corrisposta a causa del mancato pagamento del corrispettivo da parte del Comune di Pomezia. Corrispettivo che non si riferiva al debito pregresso che il Comune ha con le due società, ma solo alla rata mensile che permette lo svolgimento del servizio. Finora, nonostante il notevole credito che le società appaltatrici vantano nei confronti dell’amministrazione pometina, i salari dei dipendenti erano sempre stati versati in modo regolare, ma adesso le aziende hanno comunicato di non riuscire più a far fronte agli anticipi. Non rientrando nei tempi previsti per organizzare uno sciopero vero e proprio, i dipendenti hanno attuato tipi di proteste diverse, che sono andate dall’incursione nella seduta del consiglio comunale che si è svolta il 16 Giugno all’improvvisa malattia di molti lavoratori, fino ad una lentezza esasperante dello svolgimento dei propri compiti da parte di chi si è comunque recato al lavoro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: Pomezia e Torvaianica sono invase dalla spazzatura, con i cassonetti stracolmi e le strade piene di sacchetti dell’immondizia. A nulla sono servite le rassicurazioni fornite dal Primo Cittadino, Enrico De Fusco, durante lo svolgimento del consiglio comunale, quando ha assicurato che il bonifico atteso dalle società appaltatrici era già stato fatto. Sembra infatti che sia la “Aimeri” che la “Formula Ambiente” abbiano smentito tale pagamento.

Sulla questione è intervenuto nuovamente questa mattina il Sindaco.

“Non è pensabile che una società di queste dimensioni blocchi i pagamenti degli stipendi ai dipendenti mettendo in grave difficoltà madri e padri di famiglia, l’Amministrazione comunale e l’intera cittadinanza. Il mandato di pagamento esecutivo da parte dell’Amministrazione comunale è partito tre giorni fa, ma stamattina si è verificato un problema nel sistema informatico della banca che ha causato un ulteriore ritardo nei pagamenti. Questo non giustifica il comportamento della società che ha in appalto la raccolta rifiuti e che non può nascondersi dietro la giustificazione dell’assenteismo dei dipendenti. Se i lavoratori si assentano dal lavoro per malattia la società è obbligata a ricorrere a supporti esterni perché una città come Pomezia non può permettersi di rimanere sporca per giorni a causa delle inadempienze del Consorzio. L’emergenza di questi giorni è in via di risoluzione, ma vista la situazione, la scarsa garanzia della società rispetto al rapporto con i dipendenti, vista l’inefficienza del servizio e le gravi inadempienze stiamo valutando l’ipotesi di rescissione contrattuale o comunque dell’attivazione di un servizio parallelo che vada in sostegno di quei servizi che la società attualmente in appalto non riesce a coprire”.

Versioni e ragioni contrapposte, quindi, hanno come unico risultato la penalizzazione dei lavoratori -che ad oggi non sanno quando potranno avere la disponibilità del loro stipendio – ed i cittadini, che ancora una volta si ritrovano la città invasa dalla spazzatura e dal cattivo odore.

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