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Suicidio in carcere di Giampiero Maglietta, la Procura chiede l’archiviazione del caso

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La Procura della Repubblica di Latina ha chiesto l’archiviazione del caso relativo alla morte di Giampiero Maglietta, avvenuta per impiccagione tra le mura della Casa Circondariale di Latina, ma la famiglia ha proposto istanza di opposizione, per mezzo del loro legale, l’avvocato Maria Antonietta Cestra, ritenendo responsabile nel gesto insano la compagna, indagata per istigazione al suicidio.

L’uomo era imputato perché ritenuto responsabile dell’omicidio di Vincenzo Del Prete, un imprenditore di Borgo Hermada, ucciso a colpi di pistola davanti la sua abitazione il 18 novembre 2013. Le indagini della Polizia portarono all’arresto dei presunti esecutori materiali del delitto, Tommy Maida e Giampiero Maglietta, e dei presunti mandanti, Roberto Bandiziol e Marino Cerasoli. Alla base del delitto, una truffa finanziaria. Cataldo Patruno, originario di Cerignola, era  stato arrestato in un appartamento di Aprilia: secondo gli inquirenti, avrebbe svolto un ruolo da intermediario tra i mandanti ed i sicari.

Maglietta, quarantacinquenne apriliano, era detenuto in attesa di processo, da celebrarsi davanti alla Corte di Assise di Latina, ma a quell’udienza non è mai arrivato.

Come prova documentale della responsabilità della donna del Maglietta, una sfilza di lettere e dichiarazioni, portate al Sostituto Procuratore di Latina Maria Eleonora Tortora, che si sta occupando del caso.

M.C.

 

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