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Essere morbidi: elisir di serenità

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La morbidezza dell’anima

Ogni essere vivente (umani, animali e piante) nasce morbido per divenire nel tempo rigido, è un processo fisiologico che non possiamo interrompere, ma sicuramente rallentare: lo sport per il corpo e la consapevolezza per la psiche.

Qui parleremo solo dell’aspetto psicologico: per consapevolezza si intende la capacità di sapere chi siamo, cosa stiamo provando e come possiamo reagire.

La morbidezza rende la quotidianità meno pesante, fa risparmiare le energie e le relazioni si mantengono serene; non confondiamola con la mancanza di personalità, al contrario: ci vuole una forte capacità emotiva e cognitiva per giungere in questo stato di tranquillità.

Morbidi si nasce, rigidi ci si diventa

Quando veniamo al mondo siamo morbidi nel corpo e nella mente, i bambini infatti assorbono le nuove esperienza in maniera rapida e flessibile, cosa quasi impossibile per gli anziani che oltre ad avere rigidità muscolare data dal tempo, difficilmente riescono ad apprendere o accettare la modernità.

Il tipo di educazione e il percorso di vita possono renderci estremamente rigidi, come forma di difesa alziamo un muro di durezza e diventiamo generali di caserma di noi stessi, trasmettendo pesantezza agli altri.

Tutto deve andare come è giusto che sia, senza tenere conto che il “nostro giusto” non lo è per gli altri, e non dobbiamo né possiamo condannare il mondo intero.

La falsa convinzione di essere forti

L’errore più comune che possiamo commettere è quello di credere che la persona che non cambia mai idea, muscolosa, rigida, o dominante sia forte: nulla di più falso!

La vera forza è al contrario nell’essere flessibili, pronti al cambiamento, capaci di piangere, di esprimere le emozioni, di sentirsi fragili senza doversi vergognare, esternare dubbi e paure: sapere chi siamo e sentirci!

Impariamo a dubitare di chi crede di sapere tutto anche di sé stesso, di chi prevede ogni mossa futura: nessuno di noi è una macchina, la psiche è quanto di meno prevedibile possa esistere.

Chi è la persona morbida?

La morbidezza è importante quanto la durezza, non si può essere sempre accondiscendenti così come non si può essere irremovibili: ci sono situazioni che richiedono reazioni diverse ed è li che si vede la nostra morbidezza.

Immaginiamo una linea con due poli opposti, da una parte l’estrema rigidità, dall’altra l’estrema flessibilità: R < ———————- > F avere la capacità di muoversi su questa linea, in relazione a quello che sta succedendo è essere morbidi.

In sintesi: non siamo morbidi se diciamo sempre si, lo siamo se sappiamo quando dire si o quando dire no.

Essere duri con chiunque, o viceversa, essere flessibili con chiunque, ci rende persone non capaci di reagire in maniera coerente e adatta.

Capire non significa accettare

In conclusione, un atteggiamento morbido ci consente di comprendere il pensiero degli altri pur senza doverlo accettare: se ho di fronte un assassino posso ascoltare le sue ragioni, pur restando dell’idea che debba andare in carcere.

Ascoltiamo in silenzio, e se non siamo d’accordo lasciamo andare: nessuno cambierà per noi, anche se ci mettiamo in lotta costante.

Meno fatica, più serenità.

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it
Vi aspetto.
Dott.ssa Sabrina Rodogno

Psicostress

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