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Frecce Tricolori: 44 anni fa la tragedia a Pratica di Mare

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Il 2 Giugno del 1973, in occasione della grande parata militare che si svolgeva a Roma per ricordare l’anniversario della Repubblica, ci fu la consueta e attesissima esibizioni aerea delle “Frecce Tricolori”, che come sempre avveniva, si concludeva con uno spettacolare sorvolo sul mare di Torvajanica, affollato di bagnanti, tutti concentrati a godersi le figure del programma.
Il Fiat G91 PAN “Pony 7” pilotato da Angelo Gays, durante una delle ultime fasi del rientro alla base di Pratica di Mare, mentre i velivoli erano ancora in formazione, entrò in collisione col “Pony 4”, pilotato da Antonio Gallus. Sembra che ad innescare la collisione fosse stata una tardiva virata di Gallus, imputata ad un ordine non ricevuto per malfunzionamento della radio.

Angelo Gays non si lanciò, pare che abbia perduto immediatamente il controllo, e forse la vita, nella collisione con l’altro velivolo, cadendo non lontano dalla Via del Mare. Il suo il corpo fu raccolto completamente depezzato. Antonio Gallus si eiettò e cadde, qualche chilometro più avanti, nella tenuta di Castel Porziano, dalla parte opposta della pista, con qualche ferita.
Il Pilota Maggiore Angelo Gays era nato a Valperga nel 1942. Ancora ragazzino andava in bicicletta fino a Caselle per ammirare gli aerei. Questa sua passione lo portò ad intraprendere la carriera militare nell’Aeronautica fino a divenire un pilota della pattuglia acrobatica nazionale (PAN) “Frecce Tricolori”. Il memorial intitolato ad Angelo Gays davanti al circolo ufficiali di Pratica di Mare, è un G.91 PAN originale.
Il tenente colonnello Antonio Gallus, nato a Selargius nel 1939, diventato capo formazione nel 1974, morì per un altro incidente di volo il 2 settembre 1981 a 42 anni, nella base aerea delle Frecce a Rivolto (UD).
E’ passato tanto tempo, ma a quell’incidente assistettero migliaia di spettatori che letteralmente a piedi nudi corsero via dalla spiaggia verso il luogo della caduta di Gays e probabilmente se ne ricordano ancora bene.

Luigi Torreti

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