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Guida alla sigaretta elettronica: ecco com’è composta

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Tutti ne abbiamo sentito parlare negli ultimi anni, anche perchè le sigarette elettroniche hanno riscosso un successo enorme. Molti fumatori la usano per iniziare a smettere di fumare. Altri invece la preferiscono alle sigarette perchè, stando a quanto rivelato da diversi studi effettuati, la sigaretta elettronica è indubbiamente meno nociva per il nostro organismo rispetto alle sigarette tradizionali.

Ma come è composta una sigaretta elettronica?

Innanzitutto dalla batteria, che ha il compito di fornire l’energia per riscaldare la resistenza che deve produrre il vapore. Più la batteria è potente e più caldo sarà il fumo prodotto. Più capacità ha la batteria e più a lungo si potrà svapare. Senza eccedere in tecnicismi, possiamo dire che più è grande la batteria, più lunga sarà l’autonomia. Per non avere, nessun problema, esistono poi le big battery per sigarette elettroniche che assicurano un’autonomia molto lunga rispetto alla media.

Le batterie moderne sono capaci di generare una potenza costante fino alla scarica e quindi danno una continuità nell’esperienza di svapo. Accoppiare batterie diverse con un atomizzatori diversi produce sigarette con caratteristiche diverse. Le migliori sono dotate di sistemi di prevenzione dalle accensioni accidentali. Con una pressione ripetuta e rapida del pulsante si disattiva o si riattiva la batteria. 

L’atomizzatore

L’atomizzatore è composto da un serbatoio che contiene il liquido e dal boccaglio. All’interno del serbatoio c’è la resistenza, grazie alla quale l’atomizzatore riesce a vaporizzare il liquido. L’atomizzatore ha forma cilindrica, con un attacco sulla parte inferiore che permette di avvitarlo sulla batteria. La parte interna, invece, contiene un cilindro con dentro la resistenza.

Il boccaglio

Per quanto riguarda i boccagli, invece, ne esistono di diversi tipi. Come ad esempio quello piatto che si adatta meglio alla forma delle labbra. In genere chi acquista la sigaretta elettronica propende per boccagli di tipo tondo in quanto evitano, o quanto meno diminuiscono, la formazione di condensa.

I liquidi

Non c’è vapore senza liquidi. Quindi, non c’è sigaretta elettronica senza liquidi. I liquidi riconosciuti, e quindi sicuri, sono composti da: glicone propilenico, glicerolo vegetale, acqua denaturalizzata, aromi naturali. A questi può essere aggiunta la nicotina. Gli e – liquid possono contenere da 4 a 24 milligrammi per millilitro di nicotina. La quantità di nicotina presente all’interno di un e-Liquid incide, ovviamente, sulla quantità di nicotina inalata dal fumatore, durante ogni “svapo”. Ciò spiega per quale motivo i liquidi ad alto contenuto di nicotina soddisfino meglio le esigenze dei fumatori più bisognosi di nicotina, mentre i liquidi a basso contenuto di nicotina siano ideali per i fumatori meno accaniti e per coloro che intendono superare gradatamente la sindrome d’astinenza da nicotina.

Un consiglio che in genere viene poco ascoltato da chi si avvicina per la prima volta al mondo della sigaretta elettronica è quello di non diminuire drasticamente il concentrato di nicotina. Se si è abituati a fumare tot sigarette tradizionali sarà molto importante, almeno inizialmente, mantenere un carico di nicotina all’interno dei liquidi soddisfacente altrimenti il rischio di ritornare a fumare normalmente è molto alto. Dunque, il modus operandi è il seguente: in base alla quantità di sigarette che si fuma normalmente si sceglie l’e-cig ed il liquidi che fa più al caso nostro. Con il passare del tempo, vedendo anche quanto si è fumato si decide il da farsi, ovvero iniziare a diminuire la dose di nicotina fino a portarla a zero, oppure aumentarla quando il liquido viene consumato troppo velocemente.

 

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