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Latina, trovarono 350mila euro nel ristorante: “Sono soldi messi da parte”. Oggi 8 persone in manette

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Continua imperterrita la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, nel corso della mattinata odierna, si sta dando esecuzione a 8 misure cautelari, emesse successivamente a una lunga e complessa attività indagine cominciata ben due anni fa.

Le misure

Sin dalle prime ore della mattinata di oggi, 21 giugno, la Squadra Mobile di Latina, unitamente a equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio e unità cinofile, sta dando esecuzione a otto misure cautelari: quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma. Queste sono state emesse dal GIP del Tribunale di Latina Mario Bortone per 8 soggetti accusati di spaccio di cocaina ed hashish.

Le indagini

Gli 8 accusati sono incensurati residenti a Priverno e Sezze, Dove gestivano una florida attività di spaccio: uno di questi è al momento irreperibile. Le indagini sono cominciate a settembre di due anni fa dopo una perquisizione svolta dalla Squadra Mobile in un ristorante sui monti Lepini. In quella circostanza, gli agenti trovarono circa 350 mila euro in contanti, che l’uomo giustificò come soldi messi da parte facendo il ristoratore. In realtà, successivi approfondimenti investigativi, hanno permesso di acquisire elementi incontrovertibili sul suo suo coivolgimento in un vasto traffico di droga, insieme con gli odierni indagati.

Il primo arresto

Un primo riscontro a tale ipotesi investigativa si è avuta un mese dopo, con l’arresto di un uomo trovato in possesso di circa 23 grammi di cocaina, il quale aveva stretti legami con gli indagati che erano sostanzialmente in grado di procurarsi ragguardevoli quantitativi di cocaina ed hashish sull’asse Roma – Napoli.
Le indagini della Squadra Mobile, diretta dal Vice Questore Aggiunto Giuseppe Pontecorvo, hanno evidenziato come gli stessi utilizzassero autovetture dotate di sistemi meccanici occulti in grado di nascondere la droga, nonché telefoni muniti di speciali software per lo scambio di messaggi criptati.

Le indagini

Emblematico il caso di un 29enne, tra gli odierni indagati, che a gennaio dello scorso anno è stato seguito mentre si imbarcava su un volo internazionale diretto ad Amsterdam, ove si era recato per prelevare la propria autovettura. Il veicolo, in realtà, era stato precedentemente “spedito” in Olanda perché venisse appositamente modificato al suo interno, così da ricavare due vani nascosti per il trasporto dello stupefacente.
Durante le indagini, svolte con il supporto di attività di natura tecnica ed ambientale, è stato possibile effettuare diverse perquisizioni, numerosi “recuperi” e sequestri di droga, pari a circa quattro chili di cocaina e quattro chili di hashish, quattro arresti in flagranza di reato oltre al rinvenimento di due pistole con matricola abrasa. Inoltre, dall’attività investigativa è emerso che il sodalizio sgominato quest’oggi era in grado di ottenere da un chilo di cocaina pura circa 12.000 dosi pronte per lo spaccio.
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