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Nunzia Schilirò, l’annuncio della poliziotta No green pass: «Ho preso il Covid»

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Nunzia Schilirò

La vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò, nota per le sue posizioni contro il Green Pass – e per le sue parole espresse a proposito nel corso delle varie manifestazioni nella Capitaleha contratto il Covid-19. Ad annunciarlo è stata la stessa Schilirò attraverso i suoi canali social.  La vicequestore, lo ricordiamo, era stata sospesa in via cautelativa dal servizio e dalle funzioni. Era diventata l’idolo di tutti coloro che sono contrari alla certificazione verde. No Green Pass. 

«Aspetterò di essere totalmente guarita e poi riprenderò la mia attività perché vengano riconosciuti i diritti previsti dalla Costituzione. Tornerò a lottare per la libertà. Sono la prova che il Covid si può curare», dichiara nel video sottolineando di come voglia “evitare strumentalizzazioni”. Anche il marito della donna è risultato positivo: «Non sappiamo come lo abbiamo preso», conclude. Da quanto raccontato nel video la Schilirò fa sapere di avere avuto i “sintomi classici del Covid, dalla febbre alta, alla tosse fino alla perdita dell’olfatto”. 

Il messaggio di Nunzia Alessandra Schilirò, la poliziotta No green pass: «Io e mio marito abbiamo preso il Covid»

Questo il post integrale pubblicato su Facebook: «Carissimi amici, pur non ritenendo quello che sto per dirvi una notizia ma, temendo strumentalizzazioni, mi pare giusto informarvi che io e mio marito oggi abbiamo ricevuto il risultato del tampone e, come avevamo immaginato dai sintomi, abbiamo preso il Covid. Non sappiamo dove né quando, né chi dei due lo abbia contratto prima, anche se da qualche giorno mio marito non stava bene e, infatti, non era andato a lavorare. Adesso stiamo abbastanza bene e, appena sarò guarita e non pericolosa per la comunità, riprenderò la mia battaglia per vedere rispettate la dichiarazione universale dei diritti umani, le norme europee, la Costituzione e, ancor prima, la libertà di tutti gli italiani».

«Dall’esperienza della mia famiglia ho imparato che le terapie, se la persona colpita da covid è in salute, possono essere un’arma per tramutare una malattia che può essere tragica in una situazione totalmente affrontabile. E questo è confermato anche dai dati e dalla maggior parte delle persone colpite da questo virus. I sintomi sono stati quelli tipici del Covid: febbre alta, mal di testa, stanchezza, tosse, perdita dell’olfatto e dolori alle ossa. Non parlo di medicina perché non sono un medico né uno scienziato, però insisto nel voler parlare di diritto. Io sono una giurista e sono estremamente certa che il diritto non possa essere cancellato per una cura. Dopo la mia esperienza, sono ancora più certa che non si possano superare le regole del diritto per la paura di dover curare le persone. Sarebbe una deriva pericolosa».
 
«”La legge è uguale per tutti” leggiamo nelle nostre aule di giustizia! Tutti, ma veramente tutti, hanno il dovere di conoscere la legge, dice la nostra giurisprudenza. Ora nessuno potrà dire che non ho conosciuto il COVID! Certamente qualcuno inizierà a ripetere che sono stata fortunata, che l’ho preso in forma leggera ma, dopo la mia malattia, ho ancora più voglia di ribadire con forza il mio diritto di esprimere le mie opinioni, il mio diritto di chiedere che le leggi siano rispettate, sempre e non solo quando fa comodo. Questa è la storia di tutta la mia vita,come donna e come poliziotta. Agli esperti di medicina ricordo che la scienza è dubbio e che la legge certezza.
Agli esperti di medicina chiedo di trovare soluzioni e non dogmi. Le tante certezze, infatti, dichiarate durante questo periodo pandemico si sono dimostrate a oggi sempre errate. Le sole certezze devono essere quelle che riguardano la libertà e i diritti fondamentali di ogni essere umano, diritti inalienabili, indisponibili e che nessuno può permettersi di violare impunemente».

 

 

 

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