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Omicidio Willy, la testimone: ‘Tutti lo hanno colpito violentemente senza pietà’

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Omicidio Willy

Lo hanno massacrato di botte. E calcio dopo calcio, pugno dopo pugno, Willy non ce l’ha fatta. E’ morto così, a soli 21 anni, nella disperazione, rabbia e indignazione di tanti, che però è giunta troppo tardi, quando ormai non c’era più niente da fare. Sono molte le testimonianze di chi quella tragica sera era lì e di chi sostiene che gli autori del brutale pestaggio siano stati i fratelli Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (quest’ultimo ai domiciliari). 

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La testimonianza di due giovani ragazze: ‘Abbiamo soccorso Willy’

Due giovani ragazze hanno provato a fermare gli aggressori e a soccorrere Willy, che era inerme a terra. Stando al racconto della testimone (che sarà presente al processo), sarebbe stato Gabriele Bianchi a sferrare un calcio all’addome del 21enne. Ma poi come se non bastasse, Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Belleggia lo avrebbero colpito ripetutamente nonostante Willy fosse già a terra, saltandogli addirittura addosso. 

La ragazza ha raccontato di aver visto in un primo momento Pincarelli litigare con Federico (un vecchio amico di scuola di Willy). Con lui anche Francesco Belleggia, riconoscibile perché con il braccio ingessato. Poi l’arrivo a tutta velocità del suv con 3 ragazzi a bordo: i fratelli Bianchi e un altro che non sarebbe sceso dall’auto. Da qui il caos. Gabriele si sarebbe accanito sul giovane Willy, ma in realtà tutti avrebbero partecipato ‘attivamente’ alla rissa. Una versione, questa, diversa da quella dei ragazzi fermati che ora cercano di difendersi e di scaricarsi le responsabilità a vicenda. 

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