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ARMANDO IANNILLI CONTRO “LA CASTA DELLA REGIONE LAZIO”

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“Potrei fare come qualcuno molto più famoso di me e promettere di togliere tasse e restituirvi gli importi già pagati, ma non è da me prendere in giro le persone”. Così ha esordito Armando Iannilli, candidato alla Regione Lazio per il movimento “Centro Democratico”, che supporta Nicola Zingaretti come Presidente. “Non essendo candidato al Parlamento, ma alla Regione, mi dovrei limitare ai balzelli locali, quindi potrei dire che, da eletto, toglierò il bollo auto o il ticket sanitario: vere bufale, ma qualcuno potrebbe crederci. Potrei inventare titoli di studio nella speranza di non essere smascherato. Potrei promettere di tutto, per poi sparire dopo essere stato eletto grazie ai voti di persone illuse. Ma non è di certo questo il mio modo di fare politica”. Davanti ad un foltissimo pubblico che si è ritrovato nella cornice de “L’orto di Roma”, in via di Grotta Perfetta, Iannilli ha spiegato cosa intende davvero per politica. “Da anni sono in mezzo alla gente: prima attivamente nei partiti, poi nei comitati a difesa dei cittadini”. Ma Iannilli è conosciuto soprattutto per aver sostenuto la causa delle vittime di una delle più grandi truffa immobiliare di Roma. A seguito del crac del Consorzio Coop. Casa Lazio, in cui furono coinvolte più di trenta cooperative edilizie dell’area sud di Roma e oltre 2.000 famiglie, la Procura della Repubblica di Roma nominò Armando Iannilli quale presidente di quattordici delle predette cooperative con oltre 1.400 soci inscritti. La truffa susseguita a tale crac era stata valutata, complessivamente, in circa 200 milioni di euro. I soci truffati hanno perduto, di media, circa 70.000 euro a testa. “E’ ovvio avvalorare la tesi che una simile truffa non sarebbe mai successa – ha spiegato Iannilli – se anche le Istituzioni dell’epoca e le persone giuridiche collegate -Comune, Regione, Ministero dell’Attività Produttiva e Unicredit banca – avessero fatto appieno il proprio dovere di controllo e di verifica”. Iannilli, da presidente delle cooperative, ha combattuto una lunga battaglia che ha portato la “certezza della casa” già a centinaia di famiglie, sancita definitivamente con l’avvenuta stipulazione dell’assegnazione in proprietà, mentre per altri, assegnatari comunque già di alloggi in uso e godimento, si attende di effettuare prossimamente la medesima stipulazione. “La casa è sicuramente una delle priorità, per la quale posso offrire sicuramente tutta la mia esperienza ed il mio impegno. L’idea è quella di agevolare l’acquisto per i giovani in tutto il Lazio”. Particolare attenzione anche alle zone di Pomezia ed Ardea, per le quali Iannilli ha già diverse idee legate allo sviluppo del territorio. Ma Iannilli è noto anche per i suoi cartelli elettorali, soprattutto quello titolato “La casta della Regione Lazio”, che mostra le foto di tutti e 71 i consiglieri uscenti. La locandina invita i cittadini a guardare in faccia le persone che hanno creato lo scandalo dei fondi sottratti per usi personali, andandoci giù pesante con i commenti. “Sono stato molto criticato dai partiti per quello che ho fatto, ma penso sia giusto che gli elettori sappiano chi ha fatto sparire ben 14 milioni di euro pubblici, proprio per evitare di commettere nuovamente l’errore di rivotare le stesse persone”. Che messaggio vuole mandare ai cittadini? “Agli elettori chiedo solo una cosa: nel caso venissi eletto, non lasciatemi solo. Non si deve delegare e basta: occorre seguire la persona che si è votato affinché vengano segnalati e risolti i problemi. La politica è partecipazione: io sono a disposizione dei cittadini adesso e in futuro”.

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