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IN PENSIONE A 70 ANNI? NO, GRAZIE!

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Sulla riforma delle pensioni proposta dal Governo Monti sono in tanti, soprattutto tra i comuni cittadini, a storcere il naso. Anna Mirarchi, referente del Consiglio Politico Nazionale Federazione della Sinistra, illustra come il suo partito sta cercando di ostacolare la riforma attraverso la raccolta delle firme. La ‘riforma’ delle pensioni, al pari della manomissione dell’articolo 18 e della volontà di distruggere la contrattazione collettiva e i diritti del lavoro attraverso l’articolo 8, è parte organica della profonda regressione sociale, civile e democratica, a cui le politiche iperliberiste europee e del governo Monti stanno condannando le nostre società – ha spiegato la Mirarchi – Le misure assunte rappresentano una controriforma strutturale destinata ad aggravare la crisi e a produrre conseguenze negative gravissime sull’insieme del corpo sociale. Sarà così per la maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, in particolare per tutti coloro che svolgono lavoro operaio ed esecutivo, per i quali è persino fisicamente insostenibile lavorare fino a 67 anni e in prospettiva fino a 70. Sarà così per tutti coloro che, espulsi dai luoghi di lavoro per gli effetti della crisi, rischiano di trovarsi senza nessun reddito come accade già oggi per gli “esodati”. Pesantissime sono le conseguenze per le donne, che già prima della controriforma non riuscivano a raggiungere i requisiti per la pensione di anzianità, tra precarietà e percorsi lavorativi discontinui”. Oltre alle donne, ad essere colpiti dalle conseguenze della riforma sono i ragazzi. “Le giovani generazioni – ha spiegato Anna Mirarchi – in nome delle quali si è affermato fosse necessaria la riforma, vedranno invece ulteriormente compromessa la possibilità di accedere ad un posto di lavoro. La controriforma delle pensioni realizza in realtà il più violento aumento dell’orario di lavoro nell’arco della vita, dal dopoguerra ad oggi. L’iniquità della controriforma è sottolineata inoltre dal fatto che essa non è motivata in nessun modo da problemi di sostenibilità del sistema pensionistico preesistente. Per questi motivi la campagna di raccolta firme per l’abrogazione della controriforma pensionistica è importante. Insieme ai referendum sul lavoro rappresenta la possibilità di dare voce al disagio sociale, ed un’opportunità per cercare di costruire una piattaforma di cambiamento che viva nella società attraverso il protagonismo diretto dei cittadini e delle cittadine, restituendo loro iniziativa politica e sovranità”.

“I cittadini che intendono firmare i quesiti – ha concluso la portavoce – possono rivolgersi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 presso la segreteria generale del Comune in p.zza Indipendenza, oppure ai nostri banchetti ogni sabato mattina in P.zza Indipendenza. Per la sottoscrizione dei referendum è necessario presentarsi muniti di un documento di identità valido. Quanti sono interessati, possono avere informazioni consultando il sito www.referendumpensione.it”.

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